«Aggrediti dai centri sociali in piazza. Pisapia che dice?» I giovani di Forza Italia

«E adesso il sindaco Pisapia cosa farà? Condanna la violenza o conferma che la piazza è in mano alla sinistra più estrema?». Così la consigliera di Zona 2 Silvia Sardone, responsabile dei Giovani di Forza Italia che sabato i centri sociali hanno aggredito davanti alla Scala. Nessun dubbio sulla regolarità dell'iniziativa. «Certo che avevamo chiesto alla Digos il permesso di manifestare - conferma Sardone - Tanto che avevamo appuntamento davanti alla libreria Hoepli per scortarci». E poi? «Appena siamo arrivati in piazza con le bandiere di Forza Italia si sono alzati le sciarpe sulla faccia e hanno impugnato i bastoni. Non avrei mai immaginato tanta violenza, ma nemmeno i carabinieri se lo spettavano. Per fortuna erano in assetto antisommossa e ci hanno difeso. Sono stati bravissimi». In mano megafoni e cartelli contro il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quella della Camera Laura Boldrini e il sindaco Giuliano Pisapia («Bello fare i comunisti sul palco d'onore... Gratis»). Una provocazione. «Macché provocazione - dice Sardone - Solo una presenza goliardica per protestare contro questa sinistra in una piazza che non credo debba essere solo dei violenti. Avevo perfino i tacchi, non volevo certo aggredire qualcuno. Alcuni di noi hanno avuto paura». Di qui la richiesta di un intervento al sindaco. «È forse questa la Milano di Pisapia? Quella in cui i comunisti chic come lui e la Boldrini sono nel palco d'onore e i comunisti dei centri sociali si prendono la piazza con la violenza?». Per Alberto Villa «meno male che qualcuno dice che i comunisti non esistono più.

Ha ragione il presidente Berlusconi quando dice che “sono sempre e solo poveri comunisti, analfabeti di libertà”». Per Giorgio Cafaro e Franco Pellero «la solita sinistra antidemocratica. Non siamo nemmeno entrati in piazza che i campioni della democrazia dei centri sociali ci hanno buttato fuori a spintoni e insulti».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica