«È andata. Speriamo bene». Matteo e Luca escono esausti dallesame di matematica e chimica. Il cortile dellItis Marie Curie a mezzogiorno è un forno e loro, in piena estate, sono già alle prese con le disequazioni e le formule. E con un bel po di tensione. «Non è più come qualche anno fa. Ora bocciano eccome a settembre» dicono con i musi lunghi. I compagni sdrammatizzano e ci ridono sopra. Matteo però non si scompone, è stanco e concentrato per la prova successiva.
Come lui ieri altri 400 compagni dellistituto e 16mila studenti milanesi hanno sostenuto gli esami di riparazione: uno su tre fra i 48mila iscritti alle superiori.
Listituto Marie Curie di via Fratelli Zoia è stato il più diligente. Nel senso che è stato uno dei pochi a rispettare linvito del ministero a concludere gli esami entro la fine di agosto. Per dare ai prof il tempo di fare gli scrutini, alle segreterie di organizzare le classi e agli studenti di comprare tutti i libri di testo nuovi.
Gli altri istituti, per forza di cose, faranno slittare di qualche giorno linizio dellanno scolastico. La metà delle scuole insomma non darà il via alle lezioni proprio l8 settembre, ma posticiperà di un po il suono della prima campanella.
A battere tutti sul tempo è stato invece lIstituto tecnico commerciale Schiapparelli Gramsci che, al contrario, ha addirittura concluso le prove di riparazione a metà luglio per lasciare un po di settimane di vacanza agli studenti. A seguire il suo esempio anche qualche altra scuola.
«Per carità, ognuno può scegliere come crede - commenta una professoressa di matematica dellItis e Liceo scientifico Curie - ma non credo sia giusto anticipare troppo la data degli esami perché così non si dà ai ragazzi abbastanza tempo per studiare e recuperare effettivamente le lacune che hanno nel programma». Fatto sta che solo il 10 per cento delle scuole provvederà a concludere gli esami entro la fine di agosto. L80 per cento slitta alla prima settimana di settembre.
Al di là delle date, tutti sono comunque daccordo su un punto: gli esami di riparazione sono una cosa seria. «Non si tratta più dei debiti fuffa di qualche anno fa e le prove non sono affatto una semplice formalità, richiedono preparazione», racconta una prof al termine dellesame di matematica.
«Piano piano - aggiunge una collega, con una decina di quadernoni sotto braccio - la scuola sta tornando nei ranghi e gli studenti sono consapevoli che gli esami di riparazione sono seri. Per questo si impegnano di più durante lanno e anche le famiglie li seguono di più, consapevoli che non si scherza».
«Certo - è il commento di tutte e due - si faticherà ancora un po a dimenticare lidea del debito fasullo. Ora diamo modo ai ragazzi di concentrarsi davvero sulle parti del programma scolastico in cui non hanno raggiunto la sufficienza.
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