Un altro caso di meningite a Milano. Questa volta si tratta di un uomo 45 anni, colpito da meningococco C e in stato di coma nel reparto di rianimazione del Policlinico. Pur essendo ancora in prognosi riservata, sembra che le sue condizioni stiano lievemente migliorando.
Tuttavia in città scatta una specie di psicosi. Una corsa al vaccino che i medici cercano di frenare. E che trovano del tutto ingiustificata. Eppure, dopo la studentessa della Statale morta in una manciata di ore e dopo il caso del 45enne, la paura è salita alle stelle. Gli adulti infatti non sono coperti da vaccino a meno che non siano stati a contatto con qualche soggetto a rischio o abbiamo fatto viaggi nei paesi della cosiddetta «cintura della meningite», che va dal Senegal all'Etiopia.
Ma gli esperti smorzano qualsiasi tipo di allarme. Innanzitutto perché i casi di questi ultimi giorni non hanno alcun legame tra loro, si tratta «solo di coincidenze». E poi perché i numeri dei decessi e dei ricoveri non sono né più né meno che quelli della media di ogni anno. Con un lieve aumento, a quanto confermano le statistiche dell'Istituito superiore di sanità (46 casi nel 2015 in Lombardia contro i 30 del 2010), ma senza che ci siano elementi che destino preoccupazione per un rischio epidemia. A Milano i casi di meningite sono solitamente fra i sei e gli otto in un anno.
In ogni caso la Regione Lombardia mette le mani avanti. E amplia la fascia di chi ha diritto al vaccino (che altrimenti costerebbe dai 50 ai 300 euro). L'iniezione contro il meningococco di tipo C è già gratuita per i minori e per gli appartenenti alle categorie a rischio. «Esiste, inoltre, il vaccino contro il gruppo B che Regione Lombardia offre gratuitamente agli appartenenti alle categorie a rischio - spiega l'assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera -. Nelle prossime settimane questo vaccino verrà inserito nei Lea e sarà quindi gratuito per le fasce di età che verranno definite in accordo con il Ministero». In questo modo si cercherà di coprire un maggior numero di lombardi.
«Gli ultimi casi - sostiene il virologo dell'Università degli studi, fabrizio Pregliasco - stanno facendo emergere un elemento che fino a poco tempo fa era sottovalutato: la meningite c'è in Italia, e può essere mortale». Gli esperti dell'Ats cercano di far chiarezza e di dare consigli utili per sconfiggere paura e pregiudizi.
«L'allarmismo è eccessivo - sostiene Marino Faccini, responsabile per la Profilassi della malattie infettive e le vaccinazioni dell'Ats - Però è bene vaccinare i bambini e gli adolescenti. I vaccini obbligatori tutelano da tetano, epatite B e polio ma non dalla meningite. E i vaccini raccomandati tutelano solo da alcuni ceppi, tra cui il meningococco C. Quindi può essere utile parlare con il pediatra o il medico di famiglia per provvedere a una vaccinazione contro gli altri tipi di batterio». In altre regioni, come la Toscana, il vaccino è obbligatorio e gratuito per tutti. In Lombardia si sta pensando a una strada alternativa a quella dell'obbligo.
Pur essendo in via di discussione una proposta di legge che chiede l'obbligo del vaccino per poter iscrivere i bambini all'asilo nido, la Regione sembra più incline a potenziare la strada del «convincimento». Da settembre le mamme che non portano i figli all'appuntamento dell'Ats verranno contattate una ad una.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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