Amianto negli uffici comunali Scatta la bonifica «immediata»

Cominciò con il riscaldamento rotto. Dopo giorni di gelo, a metà dicembre i dipendenti comunali di via Pirelli 39 passarono alle maniere forti. Blocco spontaneo del protocollo: sportelli chiusi e uffici dell'edilizia bloccati. Non bastò l'intervento dell'assessore all'Urbanistica Lucia De Cesaris e dell'ex alla Casa Lucia Castellano per convincerli a ritornare alle postazioni, arrivò anche il sindaco a promettere che si sarebbe occupato personalmente del problema. Ma fosse stato solo il freddo. I sindacati segnalavano da tempo la presenza di topi e di immondizia a cielo aperto. E persino di amianto, nel palazzo dove lavorano circa 900 dipendenti e c'è un passaggio continuo di utenti. «Nonostante assessori e Asl parlino di situazione sotto controllo» e «nessuna comunicazione ufficiale sia mai stata fornita nè ai lavoratori nè ai cittadini» denunciavano, «nello stabile sono presenti amianto e sostanza a rischio per la salute». Dietro a quello sciopero bianco insomma non c'era solo la richiesta di stufette. E che ci sia amianto e sia necessario intervenire «immediatamente» con la rimozione e lo smaltimento dei materiali che lo contengono, per «tutelare la pubblica incolumità sia per i dipendenti che vi lavorano che per l'utenza» è ora scritto chiaramente nella delibera approvata giorni fa dalla giunta, che ha stanziato 1,2 milioni di euro per avviare subito i lavori di bonifica e messa in sicurezza nell'archivio fognature situato al piano interrato dello stabile.

I tecnici hanno rilevato la necessità di «procedere immediatamente anche con la rimozione e smaltimento dei materiali che contengono amianto nel rivestimento delle tubazioni e nei controsoffitti dei tre piani interrati dell'edificio» e occorre redarre un piano di bonifica generale. Interventi che vengono dichiarati «di somma urgenza».