Cronaca locale

Anche Comi e Toti nei verbali di Fontana. I pm puntano alle nomine nella Sanità

Il governatore interrogato dai pm sui dirigenti scelti «in quota Lega»

Anche Comi e Toti nei verbali di Fontana. I pm puntano alle nomine nella Sanità

Ha parlato di Nino Caianiello, di Lara Comi, di Giovanni Toti e di nomine nella Sanità regionale, su sollecitazione dei pm, Attilio Fontana interrogato lo scorso 13 maggio. Da alcune indiscrezioni sulle dichiarazioni messe a verbale dal governatore lombardo, indagato per abuso d'ufficio per la nomina in Regione di un suo amico ed ex socio nell'ambito della mega inchiesta della Dda su un giro di tangenti e appalti pilotati, emerge il suo rivendicare sia i rapporti con Caianiello sia l'incarico dato a Luca Marsico.

Il verbale è agli atti del tribunale del Riesame. Caianiello è, secondo la Procura, il «burattinaio» del sistema illecito. Sarebbe inoltre stato, secondo Fontana, «coordinatore di fatto di Forza Italia a Varese e la stessa coordinatrice Lara Comi se avevo qualche problema mi diceva sempre di rivolgermi a lui». Poi il riferimento al presidente della Liguria Giovanni Toti, cui aveva accennato del problema di piazzare Marsico: «Ne ho parlato con lui in maniera molto generica, rappresentandogli la situazione (...) forse Toti mi disse che se Marsico aveva bisogno, magari poteva rivolgersi a lui». Marsico non era stato rieletto in Consiglio regionale e il governatore leghista si era mosso per aiutarlo. Sintetizza il legale di Fontana, Jacopo Pensa: «Il governatore al suo collega della Liguria, Giovanni Toti, ha consigliato come legale il suo ex collega di studio Luca Marsico. Gli ha detto: È un avvocato bravo e, se hai bisogno per una consulenza, puoi rivolgerti a lui». Aggiunge l'avvocato: «Qui non ci sono reati». Fontana ha ribadito: «La proposta di Caianiello (di uno scambio di favori per trovare un posto a Marsico, ndr) non l'ho neppure presa in considerazione, io avevo già deciso ma non l'ho detto chiaramente a Caianiello, ho traccheggiato prendendo tempo». Il presidente leghista è per questo particolare episodio parte offesa in un'istigazione alla corruzione contestata a Caianiello. Si tratta fin qui di riferimenti già emerse dalle intercettazioni agli atti. Un elemento invece inedito è costituito dall'interesse dal pool di pm guidato dall'aggiunto Alessandra Dolci per le nomine dei dirigenti della Sanità regionale, manifestato nelle domande al governatore. C'è stata una domanda sulle nomine dei direttori generali in questo settore chiave e in particolare sul fatto che quello all'ospedale Sacco-Fatebenefratelli, Alessandro Visconti, fosse o meno «in quota alla Lega». Queste nomine non sono oggetto di contestazione. Ha dichiarato Fontana: «L'unico criterio seguito per la nomina dei dg delle Ats e delle Asst è stato quello delle professionalità e non di appartenenza politica». Quella di Visconti, «di cui non escludo che sia un simpatizzante della Lega», è stata «una conferma: precedentemente aveva dato un'ottima prova». Infine un quesito su Andrea Mentasti, ad di Serravalle e presidente di Pedemontana. Di lui il governatore ha detto che era «una persona con cui avevo lavorato quando era in Consiglio, anche lui era una risorsa per la Regione.

Anche nel suo caso avrei voluto un qualche ruolo adeguato nel settore dei trasporti».

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