Anche Legambiente boccia Area C

Anche Legambiente boccia Area C

Doppia bocciatura per Area C. Prima da parte dell’agenzia per l’Ambiente e il territorio Amat, che non rileva nessuna diminuzione del traffico. Ed ora anche da parte Legambiente. L’associazione «amica» della giunta arancione emette il verdetto: «Le polveri sottili sono fuori legge due giorni su tre». Mercoledì le centraline anti smog hanno calcolato concentrazioni pari a 83 microgrammi per metrocubo, giovedì il Pm10 era a 54 microgrammi. Sempre al di sopra delle soglie consentite. Preoccupano anche i dati sul benzene, che superano quasi tutti i giorni i valori limite. È il quadro che emerge dalle analisi compiute dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power.
Grazie a una centralina portatile sono stati effettuati monitoraggi itineranti e istantanee delle polveri sottili ad «altezza uomo» camminando per le strade milanesi per un’ora, dalle 17 alle 18, tre giorni consecutivi. Un tragitto da piazzale Maciachini al Duomo, passando per l’ingresso del Policlinico in Via Sforza fino a raggiungere Porta Romana. Durante il percorso, la media oraria registrata, è stata di 54 microgrammi per metrocubo per il Pm10, con un 35% costituito da Pm2,5. Anche Arpa Lombardia conferma l’allarme smog per tutta la regione: i capoluoghi di provincia lombardi sono tra i primi in classifica nella black list italiana per numero di giorni di sforamento dei valori delle polveri sottili. Sondrio è l’unico capoluogo a non aver ancora esaurito i 35 giorni di superamento consentiti. In testa alla classifica regionale, a soli tre mesi dall’inizio dell’anno: Cremona con 68 superamenti, Bergamo e Brescia a quota 62 e Milano con 65. «Anche se siamo ancora lontani dai 151 giorni oltre i limiti con cui Milano ha chiuso il 2011 - spiegano gli ambientalisti - il primo trimestre del 2012 si chiude con dati che restano tra i peggiori del decennio trascorso, confermando che la lotta contro l’aumento di traffico e smog in Lombardia è una partita ancora tutta aperta».
Detto questo, il responsabile lombardo di Legambiente Damiano Di Simine sostiene che Area C stia «insegnando a migliaia di milanesi che si può vivere anche riducendo l’uso dell’auto». Certo, è ancora presto per raccogliere i frutti del provvedimento. «I dati - interviene il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato - dimostrano che sono diminuite le auto in centro ma è peggiorata la qualità dell’aria. Questo dato ci era già noto, ora abbiamo la conferma anche degli ambientalisti. Non basta punire e fermare le auto, l’inquinamento aumenta lo stesso, bisogna puntare anche sugli impianti di riscaldamento sui quali la giunta Pisapia non ha fatto nulla». Secondo l’esponente pidiellino «le giravolte degli ambientalisti su Area C sono rese vane dai dati Arpa e del Treno Verde che danno lo sforamento del Pm10 con costanza quasi quotidiana, ed è inutile che Maran come gli ambientalisti si arrampichi sugli specchi perché gli unici dati che l’Ue riconosce a livello europeo sono le emissioni di Pm10».


Insomma, i benefici portati da Area C al momento sono inesistenti. «Il provvedimento - decreta De Corato - serve solo a fare cassa, come gli stessi dati di alcuni settimane fa di Legambiente testimoniavano: 145mila euro al giorno di incassi e 34 milioni previsti nel 2012».

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