Anche la Reggia di Monza scopre l'evento-capolavoro

Cinquemila visitatori in una settimana per la Flagellazione di Caravaggio in prestito da Capodimonte. Il direttore: «Con Expo siamo decollati»

Francesca AmèCinquemila persone in una settimana: la «Flagellazione di Cristo», capolavoro di Caravaggio proveniente dal Museo di Capodimonte, sta conquistando i lombardi che per ammirarlo in questa mostra lunga un mese sono disposti a mettersi ordinatamente in fila nel Salone delle Feste della Villa Reale dove è momentaneamente esposto (fino al 17 aprile, ingresso gratuito, info: reggiadimonza.it). L'impatto dell'opera è notevole: olio su tela di quasi tre metri d'altezza, appartiene al patrimonio del Fondo degli Edifici di Culto, ed è unanimemente riconosciuto come una delle opere più significative realizzate dal Merisi nei complessi anni del suo soggiorno napoletano. «Alla pittura del vero e al realismo della fase romana si sostituisce in questa fase un atteggiamento diverso, con recuperi classicisti e manieristi, ma anche, dall'altra parte, la radicalizzazione del processo di sperimentazione figurativa», spiega il curatore Andrea Dusio. Realizzata tra il 1607 e il 1608 per adornare la cappella di famiglia De Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, è una tela monumentale il cui spazio si regge tutto attorno alla colonna cui è legato Cristo, un Gesù dal corpo così candido e luminoso che pare danzare. Da oggi, in occasione della mostra a Monza, anche le persone ipovedenti e non vedenti potranno ammirare il capolavoro caravaggesco: per la prima volta è in mostra una copia in 3D realizzata una tavoletta di gesso resinato tramite una stampante tridimensionale capace di restituire tutte le proporzioni del dipinto seicentesco. L'esposizione della «Flagellazione» del Caravaggio, un progetto nato in collaborazione tra «Il Cittadino di Monza e Brianza» e il Consorzio Villa Reale, dà il senso del nuovo corso pensato per valorizzare la Reggia di Monza: mostre-evento capaci di attrarre pubblico e dirottarlo sulla visita del parco (730 ettari, il più grande parco recintato d'Europa) e dei tesori della collezione permanente della villa (700 e un teatrino). Dice Lorenzo Lamperti, direttore del Consorzio che ha come compito la valorizzazione del complesso: «L'anno scorso abbiamo staccato 260mila biglietti: Expo ha sicuramente contribuito al rilancio della Reggia, per lungo tempo chiusa e sottovalutata». Ora, per chi arriva a Monza, la situazione è diversa: la collezione degli appartamenti reali, con gli arredi originali e i mobili, è di nuovo visitabile e nelle stanze del belvedere il Triennale Design Museum ha istituito una delle sue sedi espositive.

Si tratta di una sorta di ritorno a casa perché è a Monza, culla del made in Italy, che nel '23 mosse i primi passi la Triennale prima di trasferirsi a Milano: «In questo momento la mostra La bellezza quotidiana presenta per il pubblico un percorso tra gli oggetti quotidiani più comuni, nella loro elegante funzionalità: a giugno ci saranno il Festival dello Street Food e il Festival del Volo».

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