Anche un ricatto «rosa» per incastrare Zambetti

Non ci sarebbe solo il sostegno elettorale tra i favori che l'assessore regionale Domenico Zambetti (nella foto) avrebbe ricevuto dagli emissari delle cosche calabresi. In una intercettazione depositata agli atti dell'inchiesta che ha portato in carcere Zambetti per voto di scambio, due presunti mafiosi parlano di una serata cui invitare l'assessore e - in termini piuttosto volgari - della opportunità di invitare due prostitute per soddisfare le voglie del politico.
Uno degli intercettati è Eugenio Costantino, il commerciante di preziosi che secondo la Procura teneva per conto dei clan i rapporti con il mondo politico; l'altro è Ciro Simonte, anche lui finito in carcere per associazione mafiosa. «A Sedriano - dice Costantino - fanno una riunione del partito tutti quanti. Ma devo chiamare a Marco (Scalambra Marco, medico arrestato, ndr) per quanto riguarda il ristorante non so o lo abbandoniamo quel discorso? Dobbiamo trovare un paio di troione, una sera di queste dobbiamo invitare Zambetti a cena, lo dobbiamo tenere sotto a Zambetti». E ancora: «Quello esce pazzo per le femmine, adesso parlo con Alessandro che ha un amico che ha le femmine a Milano, che lo spella veramente, organizziamo una cenettina».
Non è dato sapere se la serata sia stata effettivamente organizzata. Ma la conversazione non è stata considerata irrilevante ai fini delle indagini, ed è quindi acclusa agli atti. Insieme a numerose altre che riguardano l'assessore regionale alla casa: comprese quelle che chiamano in causa la sua segretaria Enrica Papetti.

«'Sta Enrica guarda ha un ruolo talmente importante, che alla fine non so come cazzo mai (...) fa tutto lei per qualsiasi, tutti gli imbrogli, pure per Teresa (la figlia di Costantino candidata alle comunali di Milano, ndr)».

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