di Giannino della FrattinaA poter scommettere un euro, lo si dovrebbe puntare su Stefano Parisi. E a poterselo rigiocare insieme alla vincita, sui dieci e non solo sui cinque anni da sindaco. Non serve aspettare i sondaggi che già dai prossimi giorni certificheranno l'aggancio e il sorpasso di Beppe Sala non solo al primo turno, ma anche al ballottaggio. Oggi lo sanno anche a sinistra.Un ottimo candidato Sala, se non avesse ceduto alla tentazione di rinnegare il suo Dna reinventandosi compagno. In campo con il centrodestra avrebbe vinto facile, con una coalizione unita e in grado di realizzare un buon progetto per Milano. E, invece, si è lasciato irretire dall'illusionista Renzi e trascinare dal carrozzone delle primarie nelle pagliacciate con la maglietta di Che Guevara. Immaginando che l'Expo alle spalle e Renzi al fianco sarebbero state buone scorciatoie. Non sarà così. Un buon candidato come Parisi (manager di peso con anche quindici anni di politica a Palazzo Chigi) ha resuscitato il centrodestra. Dimostrazione che Milano non è di sinistra. Che i cinque anni di Pisapia-Limonta-Majorino sono stati solo una parentesi e ora vuol tornare a quel ventennio di timone a destra che l'ha fatta diventare una delle città più cool d'Europa e del mondo. Per i grattacieli, i nuovi quartieri, la Scala restaurata, la Darsena griffata Albertini e non certo per l'inutile registro dei matrimoni omosessuali. L'unica eredità di Pisapia che Parisi ha già promesso di archiviare, per affrontare piuttosto quell'arretrata macchina comunale che asfissia gli imprenditori e la disoccupazione che affama i giovani.Cosa che non potrà fare una sinistra nel caos dove Sala ha applaudito (ipocritamente) la cacciata dei clandestini dal Campo base di Expo, mentre Majorino si è (giustamente dal suo punto di vista) rivoltato inviperito. O dove Gibillini (Sel) ha diffidato Sala dal cedere quote Sea.
Difficile affidare Milano a una simile Babele.(E comunque Che Guevara non era di sinistra. Era una persona seria. E a tanti giovinetti della sinistra e dei centri sociali, oggi li prenderebbe a scarponi nel culo). Felice Pasqua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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