Cronaca locale

Ancora un'aggressione a Milano, algerino in fin di vita: "Sinistra si reputi responsabile"

Un algerino lotta tra la vita e la morte dopo un accoltellamento nei pressi della stazione Centrale di Milano, sempre meno sicura

Ancora un'aggressione a Milano, algerino in fin di vita: "Sinistra si reputi responsabile"

Non è certo una novità che Milano non sia una città sicura. Lo dicono le statistiche ma anche le denunce quotidiane per una città che, ormai da anni, sembra aver intrapreso un'inesorabile china di degrado. I piccoli crimini si susseguono giorno dopo giorno nella metropoli lombarda, così come i borseggi. Ma ci sono anche le violenze e le risse a Milano, come quella scoppiata nella notte tra giovedì e venerdì nella zona della stazione Centrale. Il quartiere in cui si trova il principale scalo ferroviario di Milano è uno di quelli che mostra le maggiori criticità in termini di sicurezza, costantemente ignorate dall'amministrazione comunale. Lo spaccio è dilagante, così come i furti. Le risse sono quasi all'ordine del giorno e sono decine i senzatetto che occupano la piazza e le zone circostanti. In questa situazione di estremo disagio si è compiuta l'ultima aggressione ai danni di un giovane algerino, ora in ospedale in prognosi riservata.

Il 25enne, ricoverato al Policlinico lotta tra la vita e la morte. È stato trovato in fin di vita alla fermata della metro con una evidente ferita da arma da taglio all'addome. Al momento dell'arrivo dei sanitari era ancora cosciente e rispondeva, seppur parzialmente, agli stimoli. Al momento è caccia all'aggressore e per trovarlo saranno fondamentali le registrazioni delle telecamere di sicurezza della zona e i racconti di eventuali testimoni che hanno assistito alla scena. La situazione attorno alla stazione Centrale è sempre più grave, nonostante il dispiegamento di forze dell'ordine e di militari nella piazza antistante l'edificio ferroviario.

"Arrivati a questo punto, la sinistra cominci a reputarsi responsabile di questa situazione di degrado sociale e violenze fuori controllo", denuncia Silvia Sardone, consigliere della Lega nel consiglio comunale di Milano. Impossibile pensare di risolvere la situazione senza interventi radicali che estirpano le cellule criminali della zona, fatte soprattutto da soggetti che operano nello spaccio della droga e che vivono di espedienti. "Serve una task force apposita per le piazze che circondano la Centrale, con un presidio fisso della Polizia Locale e controlli a tappeto quotidiani fino a che venga ripristinato l’ordine", ha suggerito Silvia Sardone.

Alla base delle aggressioni e dei crimini c'è, quasi sempre, una condizione di profondo disagio vissuta dagli immigrati, che accolti dal solito buonismo ideologico ma senza idee concrete, vengono lasciati al proprio destino.

"Sala, Granelli e tutta la maggioranza di centrosinistra che sostiene la giunta non possono più stare zitti né continuare a nascondere i legami tra immigrazione senza freni e delinquenza: corrano ai ripari prima che sia troppo tardi", ha concluso Silvia Sardone.

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