Andemm al Domm con statali e paritarie

Il vescovo Tremolada tra le animazioni incontra studenti, prof e genitori in cattedrale

Un mondo «bello e variegato» che crea i cittadini di domani formando le coscienze oggi. Questo il senso dell'Andemm al Domm, promossa dall'Arcidiocesi di Milano con diverse associazioni del comparto scolastico ed educativo e arrivata alla 35esima edizione.

Il titolo di quest'anno, «Educare è una festa!», è insieme un dato di fatto, una certezza per chi, da sempre, prende sul serio la formazione, e un'indicazione di cammino per un domani che, si spera, sia sempre più sinergico e paritetico tra pubblico e privato. Dopo la marcia (in realtà due, una per i più piccoli e l'altra per ragazzi e adulti) tutti in piazza del Duomo, dove, all'ombra della Cattedrale, non c'è il cardinale Scola che, indisposto, ha affidato al vescovo Pierantonio Tremolada il compito di portare a tutti il suo saluto e pensiero. Accanto a monsignor Tremolada, don Gian Battista Rota, responsabile del Servizio per la Pastorale Scolastica. Si fa musica anche con una vera e propria orchestra di studenti dell'Istituto comprensivo statale «Grossi» di Treviglio. Si riflette, si eseguono canti, tra cui l'Inno della Marcia, arrivano un flash-mob e le animazioni di Ciccio Pasticcio. Tra la gente giornalisti e fotografi in erba, gli studenti dell'Istituto «Galilei-Luxemburg» di Milano, che realizzano interviste e un video poi messo in rete (www.andemmaldomm.com).

Insomma, un'edizione volutamente un poco diversa dalle precedenti, ma sempre una grande festa, alla quale non mancano le autorità, tra cui l'assessore Marco Granelli in rappresentanza del sindaco Sala e Beatrice Uguccioni per la Città metropolitana. «Come amministrazione comunale teniamo al fatto che voi possiate partecipare pienamente al percorso della scuola, ognuno portando i propri valori e cultura. Grazie per quello che fate per costruire il futuro di Milano», dice Granelli.

«Vorrei che sentiste nelle mie parole il pensiero dell'arcivescovo che mi ha pregato di salutarvi», spiega monsignor Tremolada che, quale vicario episcopale anche per il settore scolastico, ha una visione ampia del «panorama esteso» della scuola, paritaria e non, in Diocesi.

«Ma come si presentano alla società le scuole di ispirazione cristiana? Ci sono realtà preziose che appartengono alle Congregazioni e c realtà che sorgono dai Movimenti come Comunione e Liberazione, scuole che vengono da genitori che si sono associati, senza dimenticare i nostri Collegi arcivescovili, come il San Carlo. Noi siamo fieri di queste scuole, perché sono cattoliche e portate avanti con passione e generosità promuovendo una visione cristiana della vita».

RC

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