A meno di dieci mesi dall'insediamento Francesco Dettori si è dimesso dalla carica di presidente dell'Agenzia regionale anti corruzione (Arac), l'authority lombarda voluta dal governatore Roberto Maroni. L'ex procuratore capo di Bergamo ha comunicato la sua decisione di «dimissioni irrevocabili» in una lettera polemica a Maroni e al presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo.
Il passo indietro dopo la critica relazione di gennaio sui primi sei mesi di attività dell'Arac. «Gli ultimi sviluppi della vita di Arac - continua l'ormai ex presidente - caratterizzati dal ben noto strappo interno mi confermano, dopo attenta ponderazione, nella presente determinazione. Peraltro, non ho apprezzato e non posso apprezzare la totale personale assenza dagli sviluppi della vicenda del presidente Maroni». Il rapporto sui primi sei mesi di attività dipingeva rapporti non limpidi tra l'authority e Palazzo Lombardia. «Spesso gli organi direzionali - lamentava Dettori - non danno seguito a rilievi anche circostanziati formulati dagli organi di controllo e altre volte emergono gravi deviazioni dalla legalità accertate da interventi diretti della magistratura su situazioni che erano sfuggite ai controlli interni».
In serata è arrivata la reazione di Maroni: «Ho appreso con dispiacere delle dimissioni
del presidente Dettori». A Dettori, continua il governatore, «non ho mai fatto mancare il mio sostegno». Conclude però Maroni: «Purtroppo in Arac si era creata una grave frattura nei rapporti personali tra i suoi membri».RC
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