
Nonostante i capelli e i baffoni grigi, pressione alta, fegato in disordine e parecchie difficoltà a muoversi, per camminare usa un bastone, Giuseppe non riesce a tenersi lontano dai guai. E un po' per necessità, un po' perché è ormai la sua vita, a 63 anni continua a spacciare cocaina come nei lontani anni Settanta. I poliziotti lo sanno e ogni tanto, soprattutto quando le proteste dei vicini si fanno troppo pressanti, vanno a prenderselo. E lui tranquillamente allunga i polsi, anche perché sa che le sue condizioni di salute sono tali da convincere subito il giudice ai domiciliari.
Giuseppe Nunzio Marchiselli tornerà dunque molto presto nel suo appartamento di via Nikolajevka 3, grigio palazzone popolare a due passi dalla stazione dei carabinieri di San Cristoforo, dove tiene «casa e bottega». Qui infatti lo hanno pizzicato anche l'altro giorno gli agenti della squadra mobile dopo un paio d'ore di appostamenti. Il solito via vai confermava che Giuseppe, foggiano di origine, era ancora in attività. Fermato con una dose di 0,8 grammi, il primo acquirente, un milanese di 47 anni, non ha avuto difficoltà a confessare dove l'avesse comprata. Gli agenti hanno così atteso il secondo cliente e sono intervenuti. In casa i poliziotti hanno trovato 4 grammi divisi in cinque dosi, ma perquisendo l'ultimo arrivato, un incensurato di 27 anni, hanno anche scoperto il trucco di Marchiselli per non farsi beccare con grossi quantitativi. Il giovane infatti in tasca aveva 9 grammi, dunque non era un cliente ma il rifornitore. E difatti nella sua abitazione gli investigatori hanno trovato un etto tondo tondo. Cosa faceva dunque il vecchio Giuseppe? Riforniva i clienti regolarmente e quando stava finendo le scorte, chiamava il «magazziniere» per farsi portare qualche altra dose.
Scoperto il trucco, sono entrambi finiti dietro le sbarre, dove sicuramente Marchiselli non resterà a lungo viste le sue precarie condizioni di salute. Per dire, l'ultima volta era stato arrestato appena a giugno, qualche giorno dentro poi subito ai domiciliari. E comunque l'uomo è di casa in galera.
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