Apre la casa delle donne: nostalgiche del '68 in pista

Loro sono quelle che il Sessantotto lo hanno vissuto sul serio. Ed ora ritrovano lo spirito di allora, in una seconda gioventù. I diritti da rivendicare sono diventati altri ma la verve è la stessa. E, a vederle riunite nelle aule, sembra di respirare la stessa atmosfera delle occupazioni, delle lotte civili, dei picchetti. Questo il clima che si respira alla Casa delle donne, inaugurata ieri al primo piano della scuola di via Marsala 8. Ovviamente dell'occupazione c'è solo l'aria. «Per assegnare queste aule abbiamo indetto un regolare bando - spiega il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris - e abbiamo scelto di associare la premialità al progetto e non solo a chi presenta domanda». Il progetto è quello di favorire lo scambio di idee tra donne, di affermare i loro diritti, di promuovere incontri. E magari di individuare le nuove candidate per le prossime elezioni. Tra gli obbiettivi c'è la volontà di invitare le donne straniere e organizzare lezioni di italiano. Intenti nobili, per ora ancora un po' generici, tanto che viene da chiedersi se la Casa sia più «uno sguardo al futuro», come sostiene la responsabile Nicoletta Gandus, o uno sguardo nostalgico alle battaglie del passato. L'inaugurazione ufficiale degli spazi è fissata per l'8 marzo e per l'occasione si esibirà la solita batteria di vip della sinistra: da Ottavia Piccolo a Lella Costa. Nel frattempo si cercherà di porre rimedio ad alcuni problemi che già si sono presentati.

A cominciare dalle barriere architettoniche. Ieri una giovane disabile, che avrebbe voluto prendere parte alla presentazione, è rimasta bloccata all'ingresso della scuola, di fronte alla rampa di gradini dell'ingresso.

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