Via Arcivescovado diventa via cardinal Martini

Domenica l'intitolazione della strada che va dal Duomo a piazza Fontana

Mancano ormai pochi giorni e Milano avrà la sua via Carlo Mario Martini. Domenica via dell'Arcivescovado prenderà il nome dell'arcivescovo che è stato pastore della città per quasi un quarto di secolo, dal febbraio 1980, quando fece il suo solenne ingresso in città con il mano in Vangelo, fino all'11 luglio 2002, giorno in cui vennero accettate dal Papa le sue dimissioni per sopraggiunti limiti di età. Un legame strettissimo, quello tra Martini e la città, attraverso stagioni importanti e difficili come il terrorismo e Mani Pulite. Un legame intessuto anche di un fitto dialogo con i non credenti.Il cardinal Martini, di cui il 15 febbraio è caduto l'ottantanovesimo anniversario della nascita (era nato a Torino nel 1927), chiese di andare a riposo appena compiuti i 75 anni. Da tempo coltivava nel cuore il desiderio di ritirarsi a Gerusalemme, a meditare, a studiare e a pregare per la pace. È quel che fece, anche se poi nel 2008 fu costretto a tornare definitivamente in Italia, per poter meglio curare il morbo di Parkinson che si andava aggravando. Morì il 31 agosto del 2012 e una grande folla si riversò subito in Duomo, dove era stata portata la salma. La coda per rendergli omaggio durò fino al 3 settembre, quando furono celebrati i funerali, celebrati dal cardinale Angelo Scola, ai quali parteciparono oltre ventimila persone.È una via piccola e simbolica l'attuale via dell'Arcivescovado, che collega piazza Duomo a piazza Fontana e corre di fianco al Duomo, dove il cardinal Martini ha celebrato e meditato sulla Parola nei suoi 22 anni da vescovo e dove oggi è sepolto: alla fine delle esequie solenni, fu tumulato nella cappella del Crocifisso, a metà della navata destra della cattedrale. Sulla lapide si legge: «Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino». La decisione di intitolare la via a Martini è stata presa dal Comune di lo scorso settembre e diventerà realtà alla presenza del sindaco, Giuliano Pisapia, e del cardinale Angelo Scola.

A scoprire la targa commemorativa sarà Giovanni Martini, nipote del cardinale gesuita. La cerimonia si svolgerà alle 12.30 e sarà preceduta alle 11 da una messa nella chiesa di San Fedele, retta dai gesuiti, celebrata da padre Giacomo Costa, vicepresidente della Fondazione Martini. SCot

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