Coronavirus

Arriva il giorno più nero della seconda ondata: 347 morti in Lombardia

Un decesso su 3 fra quelli registrati in Italia Analizzati 36mila tamponi: 3.751 i positivi

Arriva il giorno più nero della seconda ondata: 347 morti in Lombardia

Il giorno più nero della seconda ondata, ieri: 347 morti hanno segnato questo freddo primo giovedì di dicembre in una Lombardia che credeva di aver superato il momento peggiore della recrudescenza epidemica, e invece si trova ancora in pieno incubo.

Il dato - poi confermato direttamente da Palazzo Lombardia - è stato reso noto ieri a metà pomeriggio nell'ambito del bollettino sanitario nazionale che ha fornito i numeri dell'intero Paese, a loro volta drammatici. Quasi mille i decessi registrati in 24 in 24 ore in tutto il Paese e attribuibili al Covid: 993 per l'esattezza, che portano questo doloroso conteggio a superare le 58mila vittime da Covid-19: in tutta Italia. Da febbraio, sono 58.038 i decessi totali in Italia e in Lombardia il totale è salito con ieri a 22.626.

L'incidenza del dato Lombardo sul totale del giorno è alta: i 347 decessi lombardi di ieri superano di poco un terzo del dato italiano: sono quasi il 35%, per una regione che conta circa il 17% della popolazione italiana. Un numero molto pesante dunque. Lontano, è vero, dalle percentuali che si sono registrate nel corso della prima ondata (quando ha oscillato fra il 79% di febbraio e il 39% di giugno) ma comunque più elevato anche di quel 25% che si è registrato in media nel corso del mese di novembre (dati dell'Osservatorio metropolitano di Milano).

Tornando al tragico bollettino del giorno, da rilevare come siano decessi «segnalati oggi», e non avvenuti oggi. Possibile dunque, anzi probabile, che una parte di questi decessi siano in realtà dei giorni scorsi. Molti di questi dati, infatti, sono trasmessi dai Comuni al ministero dell'interno e poi «tornano» alla Regione che ne dà conto. Un percorso burocratico che dovrebbe indurre, anche su questo doloroso fronte, a considerare un conteggio non giornaliero ma settimanale dei dati.

Come di consueto, la gran parte dei decessi è concentrata nelle province più colpite e - dal punto di vista anagrafico - fra le fasce d'età più vulnerabili. Su 347, oltre tre-quarti hanno riguardato persone con oltre 75 anni di età. Guardando ai nuovi decessi, risulta che 178 si siano registrati in provincia di Milano, 40 in provincia di Varese, 26 in Brianza, 24 a Como. Relativamente meno colpite le altre aree: 7 a Bergamo, 8 a Lodi, 5 a Cremona, 14 a Brescia, 16 a Pavia, 5 a Sondrio. Una contabilità drammatica, comunque la si veda.

Considerando i dati del contagio, in generale la situazione invece pare tutto sommato in linea con quella dei giorni scorsi. Il tamponi effettuati in Lombardia in 24 ore sono 36.271, e 3.751 sono risultati i nuovi positivi, per una percentuale del 10,3%, di poco superiore a quella di mercoledì, che era stata positiva, ma sugli stessi valori dei giorni scorsi. Guariti e dimessi sono stati 3.869.

Sul fronte degli ospedali, infine, sono diminuiti i ricoveri sia nei reparti (-197) sia nelle terapie intensive (-19), ma va notato come anche questo dato - apparentemente positivo - sia condizionato dal numero dei decessi, che tecnicamente risultano come pazienti in meno.

AlGia

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