Arriva la resa al Comune dei ristoranti in Galleria: "Chiusi fino a settembre"

Lettera dei locali storici che non ce la fanno. E oggi dalle 8 alle 22 scioperano i tassisti

Arriva la resa al Comune dei ristoranti in Galleria: "Chiusi fino a settembre"

Una dozzina di hotel aperti sugli oltre quattrocento presenti in città. Il teatro alla Scala chiuso. Il turismo azzerato da tre mesi. I ristoranti storici della Galleria hanno voluto comunicare al Comune, che è proprietario del monumento e quindi dei locali in concessione, la decisione riaprire solo a partire dal primo settembre. Per ora gli unici tavolini disponibili nel Salotto sono quelli di «Cracco» (che ha chiesto anche di ampliare il dehor per il bar al piano terra ma tiene ancora chiuso il ristorante stellato) e «Camparino». Rimarranno chiusi il «Savini», i ristoranti «Salotto» e «Galleria», la «Locanda del Gatto Rosso», «Biffi». La pasticceria «Marchesi» sopra alla boutique di Prada dovrebbe riaprire da metà giugno, rinunciando a lavorare la domenica. Il presidente dell'associazione il Salotto, Pier Galli, tiene a sottolineare che è una decisione sofferta, «non siamo certamente felici di non poter lavorare, e nella lettera protocollata al Comune abbiamo precisato che saremmo pronti a ripartire anche prima, qualora mutasse il quadro complessivo. Se dovessimo vedere che nel corso dell'estate che si riattiva il turismo internazionali, riaprono molti alberghi, non siamo delle multinazionali e non avremmo bisogno di molto tempo per riorganizzarci. Ma ci vorrebbe un miracolo».

I titolari dei locali in concessione si sono rivolti all'assessore al Bilancio Roberto Tasca, perchè è lui che gestisce i beni demaniali. Non hanno avanzato (per ora) la richiesta si sconti sull'affitto anche se diversi fanno presente che pagare cifre da centinaia di migliaia di euro senza incassare per mesi può portare al default. Un passo alla volta. I ristoranti storici avevano già registrato un calo del fatturato, fino all'80%, anche prima del lockdown, per il blocco dei voli dalla Cina e poi per la cancellazione dei voli da parte di tutte le compagnie aeree quando il Covid ha iniziato a diffondersi nel Paese. E la clientela del Salotto è fatta principalmente di turisti stranieri, melomani (ora orfani della Scala, nella peggiore delle ipotesi fino alla Prima del 7 dicembre). Non solo i titolari hanno immediatamente scartato l'ipotesi di riaprire al pubblico il primo giugno (tra hotel chiuse, colazioni di lavoro azzerate dallo smart working, fiere e congressi fermi) ma non prevedono una ripresa neanche tra giugno e settembre. «La Galleria si può paragonare al centro storico di Firenze o di altre città d'arte - insiste Galli -, senza i clienti internazionali non si regge, perdiamo di più ad aprire per pochi tavoli che a rimanere chiusi del tutto. Adesso sarebbe un bagno di sangue e chi è riuscito ad ottenere credito dalle banche non vuole bruciarlo subito. Restiamo alla finestra, qualora il termometro della situazione lasciasse presagire che qualcosa si muove, disponibili a rivedere la scelta. Abbiamo voluto essere corretti e spiegare le nostre ragioni al proprietario di casa».

E oggi dalle 8 alle 22 scioperano i tassisti, «per sottolineare il

momento difficile che da mesi ci vede con incassi al 10% rispetto al periodo pre emergenza - spiega il presidente di Taxiblu 4040, Emilio Boccalini - e che ad oggi ci vede in totale abbandono da parte di Comune e Regione».

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