Francesca AmèElectric City, nello Stato di Washington, è una cittadina che non arriva al migliaio di abitanti: era piccola anche nel '38 quando Dennis Oppenheim, il maestro della land art e della body art vi nacque. A cinque anni dalla morte, Montrasio Arte porta a Milano alcune delle opere storiche del grande artista americano, celebre per i suoi lavori sul paesaggio, su vasta scala come quelli nei campi di grano sul confine tra Usa e Canada, e per le irriverenti performance di body art. Negli spazi della galleria di via di Porta Tenaglia, «Early works and installation», questo il titolo della mostra allestita fino al 31 marzo, spiccano per la loro potenza, lasciano intravedere quella che sarebbe stata l'originale parabola creativa dell'artista. Esposte una quindicina di opere realizzate tra il 68 e il 98, il periodo che vede l'artista americano concentrarsi sulla sperimentazione dell'arte ambientale e della body art: di questa fase creativa si possono osservare lavori fondamentali quali «Branded Mountain» del 1969 o «Canceled Crop» del 1969. Ci sono fotografie, installazioni e mappe: sono questi i primi strumenti che Oppenheim utilizza per documentare la sua arte «outdoor», fatta di ampi orizzonti e di confronto con l'elemento naturale, spesso imponderabile. I suoi lavori di land art nei campi di grano, realizzati negli anni Sessanta in America e in Olanda, spesso con la collaborazione dei contadini che seguivano le sue scrupolose indicazioni, sono ormai nei libri di storia dell'arte. Ma la passione per la natura e la creazione di opere di vaste dimensioni, non sono l'unica cifra stilistica di Oppenheim: dal padre ingegnere eredita la passione per la meccanica e in mostra è esposta una delle marionette motorizzate, una sorta di autoritratto, inserito in un contesto straniante. Oppenheim amò molto usare il suo corpo: la body art, con performance anche estreme come nel caso di atti masochistici per protestare contro la guerra in Vietnam, diventa il passaggio obbligato dopo il lavori all'aperto. Innovatore, eclettico, controcorrente, Dennis Oppenheim insieme a Nauman, Morris, Smithson ha mutato profondamente il panorama dell'arte contemporanea: l'eco dei suoi earth-work, i lavori fatti con il paesaggio, e delle performance capaci di portare il corpo ai limiti della resistenza sono arrivate presto anche in Europa.
In mostra ora da Montrasio si possono seguire i primi passi di Oppenheim nel decennio tra gli anni Sessanta e Settanta, tra i più richiesti sul mercato dai collezionisti di arte contemporanea. All'interno del percorso espositivo, c'è spazio anche per alcune sue realizzazioni più recenti, come «Figure with a future» o «Second Generation Image. Iron/Boat», degli ultimi anni Ottanta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.