Un uomo con una sfilza di precedenti alle spalle (perlopiù furti e rapine, anche se nel 2004 in provincia di Bergamo era stato accusato di concorso in omicidio) e a cui già una volta era stata revocata la patente per guida in stato di ebbrezza. Ma anche una persona con un lavoro stabile da operaio, una compagna, due figli piccoli e un'abitazione, a Concorezzo, dove paga regolarmente l'affitto. Questo lo «screening» veloce del 39enne di origine romena, ma da molti anni in Italia, che nel tardo pomeriggio di venerdì è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo radiomobile di Monza, guidati dal tenente Alessandro Monti, dopo che aveva tentato di rapinare due donne, riuscendo invece a portare via i cellulari a due ragazzi, fratello e sorella. Non prima di aver messo a dura prova i militari dell'Arma che sono riusciti a bloccarlo e a portarlo prima in ospedale, al San Gerardo, poi in carcere anche grazie all'aiuto della polizia.
Prima di mettersi all'opera (e probabilmente già in preda a una sonora sbornia) il pregiudicato ha rubato un Bmw nuova di zecca, dalla carrozzeria così immacolata e lucida che sembrava appena uscita dalla concessionaria. Quindi, alla guida della macchina e dopo essersi aggirato senza successo nel parcheggio di un fast food in via della Guerrina, ha imboccato contromano l'ingresso dei un altro parcheggio, quello del centro commerciale «Iper La Grande», a Monza ed è sceso dalla vettura con in mano un'arma. Non una qualunque, ma un machete con una lama lunga trenta centimetri. Ed è così, minaccioso e completamente fuori sé per tutto l'alcol che aveva in corpo, che ha avvicinato mamma e figlia - una donna di 46enne e una 16enne - che stavano per lasciare il parcheggio, ha sfondato il vetro della loro vettura e le ha minacciate impugnando il machete per farsi consegnare del denaro. Le due donne, però, sono rimaste immobili per la paura e il malvivente ha rivolto così la sua attenzione altrove. Sempre con il machete ha minacciato infatti fratello e sorella di 24 e 20 anni che erano lì accanto e gli hanno consegnato senza fiatare i loro cellulari. In pochi istanti poi è risalito a bordo della sua auto e ha tentato di far perdere le proprie tracce. Senza successo. I carabinieri del Radiomobile, con diverse pattuglie, lo hanno raggiunto e bloccato anche se lui ha cercato di colpirli con calci e pugni. Prezioso in questo senso l'aiuto degli agenti delle «Volanti».
Sottoposto al test dell'etilometro - che ha evidenziato un tasso alcolemico sei volte superiore a quello consentito - il romeno era in condizioni così precarie che è stato
portato in ospedale in codice verde. Ora è in carcere per rapina, resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti a offendere e guida in stato di ebbrezza. La convalida dell'arresto è attesa per i prossimi giorni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.