Hanno preso d'assalto Palazzo Marino, tentando di sfondare il cordone di polizia e di entrare in Comune. Hanno lanciato lacrimogeni e provocato tafferugli in piazza per protestare contro lo sgombero del centro sociale Zam. Ieri sono arrivate le condanne per nove ragazzi del centro sociale per gli scontri del 22 maggio 2013, quando il sindaco era Giuliano Pisapia.
I giudici della Decima sezione penale hanno condannato i nove imputati a pene che vanno da otto mesi a un anno e un mese di carcere. La Corte ha deciso la sospensione condizionale della pena per tre di loro. I giovani erano accusati, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, resistenza aggravata, danneggiamento aggravato e lancio di lacrimogeni.
I disordini di quattro anni fa in piazza della Scala avevano causato forti tensioni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel pomeriggio un gruppo di circa 200 giovani era arrivato in corteo per manifestare contro lo sgombero dello Zam (Zona autonoma Milano) fatto dalla polizia la stessa mattina. La struttura di via Olgiati era occupata abusivamente da due anni da universitari e antagonisti. Una volta raggiunto Palazzo Marino, i manifestanti hanno tentato di superare il cordone di sicurezza degli agenti per fare irruzione in Comune. Per tre volte si era arrivati al contatto tra loro e le forze dell'ordine. Gli agenti hanno però respinto tutti gli assalti. Negli attimi più critici i giovani del centro sociale hanno lanciato lacrimogeni e fumogeni contro il palazzo e contro la polizia e hanno urlato insulti rivolti a Pisapia.
Sempre ieri sono stati condannati anche sedici antagonisti che il 12 dicembre 2014 causarono disordini davanti al Pirellone. In questo caso sono state inflitte pene che vanno da sette mesi a un anno e nove mesi di reclusione.
Quel giorno di tre anni fa scoppiarono tafferugli con le forze dell'ordine sotto la sede del Consiglio regionale durante una manifestazione studentesca. Le accuse agli imputati erano di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e travisamento. Un altro giovane, invece, è stato assolto per non avere commesso il fatto. Il gruppo di manifestanti vestiti da Babbo Natale aveva scavalcato la recinzione del grattacielo Pirelli. Per evitare danni alla struttura o che gli studenti irrompessero all'interno erano intervenuti i carabinieri. Alcuni dei giovani avevano anche lanciato oggetti come pacchi di Natale, uova, verdura e bottiglie.
È stato quando il corteo, che si era mosso in parallelo a quelli di sindacati e lavoratori, è arrivato a destinazione che gli studenti si sono scontrati con le forze dell'ordine. Ci sono stati lanci di lacrimogeni, cariche e attimi di forte tensione.Cristina Bassi
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