Attenzione a prendere per oro colato i dati della Cgia di Mestre. «Servono solo a innestare la polemica, non sono affatto significativi» nota Roberto Formigoni: «Se la Cgia vuol fare unanalisi in modo serio, be fornisca anche i dati sulla pressione fiscale e si vedrà che in Lombardia è tra le più basse» commenta il presidente della Regione Lombardia.
Contestazione dellanalisi messa in piedi dallufficio studi della Cgia che valuta elevata la pressione tributaria milanese: ogni cittadino, secondo la Cgia, avrebbe versato ai propri enti locali tasse, tributi e addizionali per un totale di 2.082,23 euro. Peccato, continua Formigoni, che «solo 18-19 euro sono decisi autonomamente dalla Lombardia e che tutti gli altri sono invece fissati dallo Stato» ovvero sono trasferimenti che arrivano da Roma in cambio di servizi, «e noi diamo servizi superiori a tante altre Regioni, come ad esempio nella sanità». In sostanza, fermo restando che «la pressione fiscale va diminuita e soprattutto va realizzato il federalismo fiscale perché così sarebbe chiaro chi preleva e per fare cosa».
E mentre Romano Colozzi scompone il paniere dei tributi - «solo laddizionale Irpef può essere definita una vera e propria tassa regionale» spiega lassessore lombardo al Bilancio - dallUlivo ne approfittano per attaccare il governo regionale. «Al di là di quanto sostenuto da Formigoni, la pressione fiscale locale è la più alta dItalia, senza contare le tasse occulte che i cittadini sono costretti a pagare per le prestazioni sanitarie private» (Carlo Porcari, Ds), «le promesse del centrodestra di abbassare le tasse erano solo propaganda» (Marilena Adamo, Ulivo).
Virgolettati da bassa polemica elettorale, che Formigoni definisce «pretestuosa» poiché «la pressione fiscale esercitata dalla Regione Lombardia è una delle più basse d'Italia, ben più bassa di quella applicata dalle Regioni governate dal centrosinistra».
«Attenzione, quei dati non sono significativi»
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