Un Natale «quasi normale». Dopo quello drammatico del 2020, quando la Lombardia come l’Italia, era sottoposta a restrizioni, queste feste hanno qualcosa di diverso. Girando per Milano si vedono tante persone in giro, che fanno acquisti e si incontrano - con le dovute precauzioni. Il clima non è di perfetta normalità ma è lontano dal vuoto spettrale del lockdown.
La situazione sanitaria è migliore soprattutto sul fronte degli ospedali. Certo nel 2021 le varianti rendono il Covid più insidioso, ma la campagna vaccinale ha abbassato i casi gravi o che richiedono cure ospedaliere. Ieri in Lombardia si contavano 154 ricoverati in terapia intensiva, con un aumento di 7, e 1.223 in area medica. La terapia intensiva per la prima volta ha percentuali di occupazione da gialla (sopra il 10%, collocato a quota 153 letti) ma l'area medica resta bianca grazia all'aggiunta di posti letto: sono 8.485 oggi, dunque la percentuale resta, seppur di poco, sotto la soglia prevista del 15%.
Il Natale sarà «bianco», e della ritrovata (quasi) normalità fa parte la possibilità di celebrare in chiesa con la ritrovata partecipazione dei fedeli, peraltro in aumento. «Un Natale atteso - lo definisce monsignor Franco Agnesi, vicario generale della Diocesi - per questo ritorno alla presenza dei fedeli. Molte parrocchie, quasi tutte, terranno più celebrazioni vigilari per consentire a tutti di partecipare mantenendo il dovuto distanziamento». «L'augurio - prosegue il vicario - è che sia l'ultimo da vivere così, con restrizioni, e che tutti possano concorrere a creare un bene possibile, con la vicinanza ai malati, l'attenzione agli altri, l'aiuto ai poveri, e anche con un clima di civile rispetto reciproco». «Questo c'è nel cuore di molte persone - osserva monsignor Agnesi - un Natale con più gentilezza per citare l'arcivescovo, senza l'ansia di ricevere, ma con la gioia di dare, anche solo un regalo, non che stupisca ma che faccia sorridere e sentire accolti. E nelle case un piccolo segno che ricordi che il Natale è Natale di Gesù. Un simbolo che ricordi la vicinanza di Dio. Questo è un desiderio che abbiamo noi - conclude - che ciascuno posa sentire la vicinanza del Signore anche guardando il presepe o l'albero».
Il governatore Attilio Fontana raccomanda un Natale prudente: «La costanza e il senso di responsabilità dei lombardi - dice - ci consente di trascorrere il Natale in zona bianca. È una opportunità che va utilizzata con la consueta attenzione, specie pensando alle tante occasioni per ritrovarci con la famiglia e gli amici. Prudenza e osservanza delle regole restano le chiavi per festeggiare in sicurezza».
Fabrizio Pregliasco, virologo dell`Università degli Studi e direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi, vede un Natale «sereno, che ci unisce», ma avverte che «deve essere un Natale prudente», in cui non si perda la percezione «che il Covid c'è ancora, in queste «onde» che hanno «un andamento simile a quello di un sasso in uno stagno». Serve, osserva, la «consapevolezza di un grande buon senso, ricordando che in ogni contatto c'è un rischio possibile, e quindi al di là del colore delle regioni occorre gestirlo, in particolare nella vicinanza con le persone fragili».
Sarà un Natale «tiepido» per l'economia, secondo Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano. «Non c'è nessuno che sia deluso o scoraggiato - spiega - qualcuno va molto bene, e altri andavano bene fino all'Immacolata, comunque quando hai toccato il fondo anche la percezione è diversa, il concetto di andare male è diverso, hai un'altra consapevolezza del lavoro e le sensazioni rispecchiano la batosta che c'è stata.
Sono tutti non so se ottimisti ma consapevoli, perché hanno visto in faccia la fine della loro attività, e quello scenario ha segnato tutto. Certo, si dimentica, si tende alla normalità, con la mente si torna a quello».
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