A Milano, i medici dell'Istituto di Medicina legale dell'Università hanno recentemente inviato una lettera di protesta in Procura perché non vengono pagati da diversi anni (in alcuni casi dal 2008). I medici fanno sapere che dal 29 aprile non potranno più assicurare la loro preziosa attività di supporto alle indagini se l'Erario non inizierà a versare quanto deve.
Le cifre sono da capogiro: ammonta ad almeno 550mila euro ciò che lo Stato deve versare. Tuttavia, la cosa più clamorosa è che, per eseguire un'autopsia, il medico deve versare un contributo di almeno 110 120 euro per l'aiuto che riceve in sala settoria, per il kit che deve utilizzare, per le analisi che fa eseguire (vetrini, prelievi, eccetera). Il risultato è che dell'oltre mezzo milione di euro che deve essere corrisposto, circa 70mila euro sono anticipi che i medici hanno già tirato fuori di tasca propria e che nessuno ha mai rimborsato.
I due recordman (si fa per dire) devono avere, rispettivamente, 71mila e 69mila euro. Ma anche negli altri casi, i conti che lo Stato inadempiente dovrebbe onorare sono sempre di molte migliaia di euro.
Bisogna ricordare che le autopsie giudiziarie sono sempre indispensabili per lo svolgimento di un'indagine. Non bisogna pensare solo ai casi che riempiono i talk show, o a quelli bizzarri di cui si occupano Key Scarpetta della Cornwell o Pasquano di Camilleri.
Le autopsie giudiziarie sono la base sulla quale si muovono le indagini su casi molto meno clamorosi ma che purtroppo possono, prima o poi, riguardare la vita di moltissimi cittadini. Si pensi alle vicende connesse con incidenti della strada, con sospetti maltrattamenti di soggetti fragili (minori o anziani) o con presunti casi di malasanità. Insomma, quando qualcuno muore in conseguenza di un possibile reato, l'autopsia è alla base del sistema Giustizia.
Proprio in queste ore leggiamo uno studio pubblicato dall'Anaao (un sindacato medico) che dimostra ciò che tutti già sapevamo: il funzionamento degli ospedali poggia su medici che, ogni mese, si devono prestare a numerosi turni notturni e a numerosissime ore di straordinario non pagato e che non si potranno mai recuperare.
Ma Giustizia e Salute non sono forse due diritti costituzionali di ogni
cittadino italiano? Ed allora, perché non si pagano i servitori dello Stato che lavorano davvero per far rimanere il nostro Paese nel novero dei consessi civili?* Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano
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