Coronavirus

"In autunno quarta dose per tutti in abbinamento all'anti-influenzale"

L'infettivologo del Policlinico Andrea Gori: "La priorità è coprire i più fragili. Ma ci dobbiamo aspettare il ritorno della pandemia in inverno"

"In autunno quarta dose per tutti in abbinamento all'anti-influenzale"

Andrea Gori, direttore dell'Unità di Malattie Infettive del Policlinico e docente di Malattie infettive all'Università degli Studi, è partita la campagna per la quarta dose per gli over 80, immunocompromessi e fragili: che messaggio si sente di dare?

«Queste sono le categorie a maggior rischio: è assolutamente importante che facciano anche la quarta dose. Sappiamo infatti che l'immunità indotta dalla terza dose dura circa 4 mesi, chi è ad altissimo rischio non può rimanere scoperto. Discorso a parte merita la popolazione generale: chi non ha ancora fatto la terza dose è assolutamente bene che la faccia anche perché sappiamo che il booster protegge dalla malattia grave indotta dalle nuove varianti. Potenzia moltissimo l'efficienza del vaccino nel contrarre l'infezione e controlla l'evoluzione della malattia grave».

Dobbiamo aspettarci una quarta dose in autunno?

«È verosimile aspettarsi che l'epidemia cali ora in primavera e in estate per poi tornare in autunno: penso che sia molto probabile aspettarsi una quarta dose di massa combinata all'anti influenzale. Auspichiamo che possa essere pronto un vaccino aggiornato contro le nuove varianti».

Andrea Gori

Se non dovesse esserci un nuovo vaccino, ci aspettiamo comunque una quarta dose «classica»? Abbinata all'anti influenzale anche per la popolazione sana?

«Quest'inverno abbiamo visto circolare l'influenza molto di più che nel 2020 perché sono state usate meno precauzioni e restrizioni. Il fatto che l'influenza cioè fosse sparita lo scorso anno era dovuto alle mascherine. Lo stesso discorso vale per l'inverno: se la situazione sarà più libera, il virus dell'influenza sarà maggiormente in circolazione, e proprio per questo ritengo che la protezione dall'influenza sia importante. Non solo, si è visto che il virus dell'influenza combinato con quello del Covid ha un impatto fortemente negativo sulle complicazioni dovute al coronavirus...».

Il tasso di copertura vaccinale per i bambini tra i 5 e gli 11 ani è del 38,92 per cento. Crede che sia necessario spingere sulla campagna in autunno?

«Assolutamente anche perché sta emergendo sempre di più il ruolo di patogenicità del Covid tra i piccoli. Nell'ultima ondata ha colpito molto di più i bambini, con complicanze».

Com'è la situazione adesso?

«Il trend dei contagi è stabile. Le varianti però possono dare reinfezioni, molte persone si stanno contagiando ora per la prima volta anche perché è molto ridotto l'utilizzo dei dispositivi, anche al chiuso».

Nei prossimi giorni il governo deciderà se far decadere l'obbligo delle mascherine anche al chiuso.

«Iniziamo a vedere scendere i contagi prima di prendere questo tipo di misure. Ci vuole ancora un po' di cautela.

Se i contagi continuano a scendere, allora significa che il virus ha fatto il suo decorso e si può pensare a togliere anche quest'obbligo».

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