Azzone: «All'Università servono più risorse»

Era la prima volta che un capo dello Stato calcava i corridoi del Politecnico di Milano in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. È successo ieri, per il 153esimo inizio d'anno, con il presidente Sergio Mattarella accolto da un caloroso, lungo applauso nelle aule della Bovisa. Salutato per primo dal rettore Giovanni Azzone, che ha fatto gli onori di casa, assieme al sindaco Giuliano Pisapia, al governatore della Regione Roberto Maroni e al ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, alla quale è spettato anche il discorso di chiusura della cerimonia. Forte del prestigioso riconoscimento di recente guadagnato dal Politecnico di Milano, che per il ranking QS è la prima università italiana e la 24esima al mondo nel settore Engineering & Technology, il rettore Azzone ha fatto presente che «una visione strategica deve essere compatibile con le risorse a disposizione. Il nostro Paese investe nel sistema universitario e nella ricerca meno di molti altri». Non c'era volontà di piangersi addosso - «Non lo dico per lamentarmi», ha precisato il rettore -, ma di dare una stoccatina forse sì, perché, ha spiegato, «ci sono dati strutturali che non possono essere ignorati e che evidentemente limitano la nostra capacità di innovazione». Ad esempio la Lombardia investe l'1,6 per cento del Pil, che è più della media nazionale, ma è anche un dato «molto lontano dai vecchi e nuovi competitors, dal 4,6 per cento della Corea e dal 5,1 per cento del Baden Wurttemberg». Azzone, rettore all'ultimo anno di mandato per questo 2015-16, ha aggiunto anche dei confronti con singoli atenei stranieri, come quello di Monaco, «che abbiamo superato nel ranking QS Engineering & Technology, ma che riceve un finanziamento pubblico pari a 10mila euro per ogni studente, noi meno di5mila». Poi, però, Azzone anche una dichiarazione di fiducia nei confronti del ministro Giannini: «So che su questo è al nostro fianco». Alle osservazioni del rettore ha risposto anche il presidente della Regione Maroni, dichiarando che l'obiettivo è «arrivare entro il 2018 al 3 per cento del Pil» dedicato alle università «perché è un investimento giusto da fare». Il governatore ha poi ricordato anche l'importanza del collegamento tra studi e lavoro, del link con le imprese: bisogna proseguire in questo «solido collegamento per una spinta all'innovazione, attraendo cervelli da tutto il mondo». Inevitabile che si parlasse anche dell'Expo ormai alle battute conclusive, un evento di cui «Milano è fiera», frutto di «un lavoro di squadra» che si è rivelato vincente, «di cui il Politecnico p partner qualificato», ha detto il sindaco Giuliano Pisapia, ricordando le «eredità materiali e immateriali» che l'evento lascerà «per la città e per il futuro dell'intero Paese».

Il primo cittadino ha sottolineato anche che il contributo del Politecnico, così come degli altri atenei cittadini, sia «fondamentale anche per il dopo Expo». Poi il presidente Mattarella si è spostato verso Expo per pranzare con il prefetto Tronca. Nel pomeriggio ha partecipato all'assemblea di Assolombarda.

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