Balzani da fantascienza «Gratis autobus e tram»

Al cinema Anteo film-spot della candidata Pd I suoi sfidanti bocciano il piano: «Demagogia»

Chiara CampoFrancesca nella Milano delle meraviglie. Viene in mente la più celebre Alice di Lewis Carroll guardando il film-spot della campagna per le primarie che la vicesindaco Balzani ha proiettato ieri in anteprima per la stampa al cinema Anteo e poi sui suoi canali web. Sogna «una circonvallazione verde che attraversa la città», tutta le case popolari gestite dal Comune e (quindi) «case belle e sicure». E dice: «Voglio arrivare alla gratuità di tutti i mezzi pubblici di superficie». Da balzare sulla poltroncina rossa del cinema, se i milanesi non ne avessero sentita una simile 5 anni fa, dall'allora candidato sindaco Giuliano Pisapia. Lui promise mezzi gratis agli over 65 ma nel primo anno di giunta tartassò tutti con l'aumento del 50% sul biglietto Atm e quello dopo arrivò la stangata sugli abbonamenti (compresi quelli degli over 65, solo nel 2015 ha fatto una mezza retromarcia). Balzani è «la donna dei numeri» e ci tiene a ribadirlo, ma sul costo dell'operazione rimane ancora molto vaga. Assicura che «entro il mandato», il 2021, si può fare. Autobus e tram a costo zero. «Dobbiamo iniziare a considerare il trasporto pubblico come un servizio fondamentale da ripensare totalmente - afferma - e visto che andiamo incontro a una nuova gara per la gestione potremo pensare a tariffazioni diverse per ferro e gomma, ragionare su scala di città metropolitana, a Londra vengono persino messe a gara le singole linee della metropolitana». Ecco, il metrò. Il rischio è che si viaggi gratis in superficie e arrivi la stangata sul biglietto sotto. Se si chiede al vicesindaco un impegno sul ticket bloccato anche per il metrò nei prossimi anni, non è in grado di prenderselo. I fondi per finanziare la sua operazione? «Il trasporto in superficie pesa meno sul bilancio e viene usato soprattutto dagli anziani e per gli spostamenti a scuola, le risorse si trovano nel momento in cui ci si pone una forte priorità». E ne approfitta per ricordare che da ereditato da Bruno Tabacci, assessore al Bilancio fino al 2013 e supporter del manager Expo Giuseppe Sala alle primarie, un buco nei conti da mezzo miliardo e lo ha «sistemato in 10 mesi».I suoi sfidanti bocciano il piano Balzani. Per Sala è «demagogia. Perché non proporre anche (per equità) cappuccino e brioche per chi prende la metropolitana? Spiace assistere a questi maldestri esperimenti di finanza creativa proprio da parte dell'assessore al Bilancio. Non buttiamo il patrimonio di credibilità della sinistra per una manciata di (possibili?) voti». La replica: «Offrirò a Sala cappuccino e brioche per spiegargli come sia possibile, lo stanno facendo molte altre città del mondo.

Il mio progetto c'è, il suo Bilancio Expo ancora no a 3 mesi dalla fine». Anche l'altro sfidante, l'assessore Pierfrancesco Majorino la contesta: «Bella battuta elettorale, ma è una proposta che costa 150 milioni di euro, significa o nuove tasse o tagli. I ricchi paghino i mezzi».

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