Onorevole Mariella Bocciardo, lei è il coordinatore regionale vicario del Pdl, di cosa ha bisogno oggi il partito?
«Il presidente Berlusconi per senso di responsabilità ha fatto il miracolo della pacificazione nel Paese, unendo al governo Pd e Pdl. Seguiamo il suo esempio».
Vuol dire che anche il Pdl ha bisogno di pacificazione?
«Dobbiamo avere chiaro che l'unico obiettivo è dare il maggior sostegno possibile a Berlusconi».
E per fare questo?
«Sul territorio servono pacificazione e senso di responsabilità».
Parla del partito?
«Dobbiamo rompere questo asse di correnti e correntine. Ci aspettano sfide molto importanti».
Il ritorno a Forza Italia?
«Berlusconi vuole così. Sembra già a settembre e allora dobbiamo tornare sul territorio, ma soprattutto allo spirito originario».
Serviranno nuovi congressi.
«No. Non c'è tempo. E poi io ho stigmatizzato la stagione dei congressi che ha avuto come risultato la legittimazione del dissenso».
Nel partito ci sono tante anime.
«Ricordiamoci che il carisma di Berlusconi è stare tra la gente».
L'esperienza del Pdl è finita?
«Questo Pdl lo abbiamo un po' subito. Ci siamo uniti a un partito come An che era già strutturato. Berlusconi non vuole il partito pesante con congressi e tessere».
I colonnelli ci saranno sempre.
«Non dobbiamo litigare. Confrontiamoci e discutiamo, ma all'esterno mostriamoci uniti e forti. Io ho cominciato con Fi, ma dicono che nella Dc funzionasse così».
Non è così oggi nel Pdl?
«Si sono esasperate le correnti e i comportamenti spartitori del tipo o stai con me o contro di me».
E invece?
«A Berlusconi l'ho detto: nel Pdl non ci devono essere padroni, ma solo un padre nobile che sei tu».
Il progetto di rivedere l'organigramma con tre responsabili per i tre collegi elettorali?
«Se si crea nuova organizzazione va bene, ma se è una nuova spartizione proprio no. Basta spaccarci. L'anno prossimo in Lombardia ci sono 1.044 Comuni al voto».
È giusto eliminare i coordinatori provinciali?
«No. Serve un livello intermedio di collegamento col territorio».