La prima «Domenicaspasso» dell'anno? Dimezzata alla vigilia del 17 marzo. Con il maltempo annunciato da giorni e isolato (ovviamente) dai Comuni dell'hinterland, Pisapia e assessori tentarono un mezzo passo indietro. Niente stop dalle 10 alle 18, ma solo fino alle 14. Comunque un disagio per tutti. E una figuraccia doppia. Domani è prevista pioggia ma le auto si fermeranno in tutta la città dalle 10 alle 18. C'è la maratona di Milano e le strade del centro sarebbero comunque off limits il ragionamento della giunta. «Non ci sarebbero i tempi tecnici per annullarla, ma effettivamente un ragionamento per i casi di maltempo converrà farlo» ammette anche qualche assessore perplesso all'uscita della giunta. Perchè va bene assecondare la fronda ambientalista, ma le domeniche a spasso stanno diventando un incubo per i cittadini, altro che trasmettere il gusto di girare la città con mezzi alternativi. Anche esponenti del centrosinistra sono in imbarazzo nel difendere la linea. Ieri ci ha provato la Lega a dissuadere all'ultimo Pisapia: «Cancelli lo stop, è inutile dal punto di vista ambientale e blocca solo i residenti delle periferie, chi ha parenti nell'hinterland o vuole fare un giro fuoriporta - attacca il capogruppo Alessandro Morelli -. Non è pensando che chi prende la macchina durante il weekend lo faccia solo per consumare benzina e inquinare che si ottengono risultati sul minor uso dell'auto. La domenica è occasione di incontro per molte famiglie ma Pisapia per le sue bandierine ideologiche non rispetta neppure un dogma».
Sulla stessa linea anche Riccardo De Corato, ex vicesindaco e capogruppo dei Fratelli d'Italia: «Invitiamo i talebani ambientalisti di Palazzo Marino ad annullare la prossima Domenicaspasso, come gesto di saggezza e riparatore rispetto alle precedenti che si sono svolte sotto la pioggia (di fatto anche lo scorsa settimana con la Stramilano il centro era già off limits, ndr.). Ma sappiamo già che non sarà così. Oltre alla pioggia i cittadini dover sopportare anche di andare a piedi in una giornata festiva, un trattamento che Milano non merita».
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