Bene le kermesse, ma senza bloccare la città

Non sarebbe stato più elegante e rispettoso festeggiare tra quattro mura, magari pure quelle del maniero che offre una piazza d'armi di tutto rispetto?

Bene le kermesse, ma senza bloccare la città

Di feste c'è un gran bisogno di questi tempi, tra imprese che chiudono, negozi vuoti e troppi giovani a passeggio in ore lavorative. E riscoprire le piazze al di fuori del solito tran-tran urbanistico aiuta a vivere meglio la città. Ce lo ha insegnato la grande kermesse del Fuorisalone del mobile che, grazie ai party negli showroom, ha permesso ai milanesi di riscoprire quartieri fino a ieri improbabili, come la cosiddetta zona Tortona o l'area post industriale di Lambrate.

Ultimamente, poi, nello snaturato centro storico si è manifestato un fenomeno interessante: i teenager si sono «ripresi» uno dei luoghi più affascinanti della città, la novecentesca piazza Affari che una sera alla settimana diventa una discoteca a cielo aperto, attirando fiumane di ragazzi in una zona che alla chiusura degli uffici diventa un deserto. Bene, ma purchè si rispettino le regole (e pare che ciò non sempre accada). Riprendiamoci le piazze dunque ma, dicevano i latini, est modus in rebus.

Non erano esattamente contenti ieri gli automobilisti rimasti inaspettatamente intrappolati nel traffico in tutta l'area che da Brera attraversa l'Arena, il Sempione fino a Cadorna, tra vigili, transenne e disperati tentativi di inversione a U. Cosa fosse accaduto non era chiaro ai malcapitati che pure avevano sborsato i fatidici cinque euro per l'area C. L'ennesima manifestazione dei sindacati? I no global allo sbaraglio contro lo sgombero della libreria della Statale? Macchè, bando ai pensieri infausti, si trattava soltanto della festa per i 50 anni di Lamborghini, storica casa automobilistica che per l'occasione ha sfoggiato in pubblica parata centinaia di bolidi lungo il viale che costeggia piazza Castello, per l'occasione chiusa al traffico.

Si è trattato di un'occasione certamente unica per gli amanti delle quattro ruote, e diciamo pure un bel segnale di ottimismo in tempi di crisi che certo non risparmiano l'industria dei motori.

Ma la domanda è: non sarebbe stato più elegante e rispettoso festeggiare tra quattro mura, magari pure quelle del maniero che offre una piazza d'armi di tutto rispetto? Oppure, e la domanda va al Comune, non sarebbe stato più corretto concedere la chiusura di uno snodo viabilistico così nevralgico in una giornata festiva, magari in una delle domeniche senz'auto o in un'altra che non fosse già prenotata da maratone, corse podistiche o giri d'Italia? Non si sarebbe creato il caos e tutti ci saremmo goduti la bella vista delle Lamborghini fiammanti.

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