Benji e Fede, tutte pazze per i ventenni pigliatutto

Sold out per il concerto delle due giovani popstar Bocciati da Sanremo, sono decollati sui social

Pamela Dell'Orto

Le fan che impazziscono e scrivono dei libri su di loro. I social network che vanno in tilt. Le loro canzoni che restano per settimane nelle top ten. Un'autobiografia che diventa subito un best seller. E ora che Benji e Fede arrivano finalmente in concerto a Milano, nessuno si stupisce che la prima data del loro «0+Tour» abbia fatto il tutto esaurito nel giro di una settimana. Il duo pop italiano più amato dalle giovanissime domani sarà al Mediolanum Forum di Assago per il concerto più importante della sua carriera. I fan che non sono riusciti ad aggiudicarsi un biglietto protestano, ma intanto loro li rassicurano: «Potrete seguire il concerto in diretta sulla nostra pagina Facebook». Giovani, carini e molto impegnati, Benji e Fede, al secolo Benjiamin Mascolo e Federico Rossi, 23 e 22 anni, modenesi, sono un po' Justin Bibier un po' Zac Efron, ma in versione bravi ragazzi. Tanto belli, telegenici, tatuati e pettinati quanto intonati, i due ragazzi di Modena dal tocco magico: tutto quel che toccano diventa oro, in Italia (ma non solo) son al top, ma loro restano con i piedi per terra. Anche se quando cantano ritornelli come «Io che riesco a vivere di più da quando ci sei tu» in costume da bagno su una spiaggia, in piscina o a bordo di una spider, fanno impazzire le folle. La loro avventura inizia nel 2010 con un messaggio su Facebook: Federico chiede a Benjiamin se vuole suonare con lui, e iniziano a collaborare via Skype, perché Benjiamin è appena partito per l'Australia. Quando torna, il duo diventa una realtà, i primi riscontri arrivano con le loro cover postate su Youtube. E il successo è talmente grande che i due saltano tutti i passaggi tradizionali, persino la trafila dei talent show e in poco tempo diventano il nuovo fenomeno della musica italiana. Il loro sogno è cantare a Sanremo: la sezione nuove proposte li boccia, ma subito dopo la casa discografica Warner propone loro un contratto. E nel 2016 sono sul palco dell'Ariston come ospiti. Da lì non si sono più fermati. Era dai tempi dei Duran Duran che non si vedevano folle di ragazzine impazzite al seguito di un gruppo. Allora (era il 1985) una 16enne, Clizia Gurrado, scriveva «Sposerò Simon Le Bon», un caso editoriale diventato anche film. L'anno scorso una 19enne ha fatto più o meno lo stesso con Benji e Fede: ha scritto una «fan fiction» (storie scritte sul web da un fan in cui un personaggio famoso è protagonista di vicende inventate), poi la storia digitale è diventata un vero e proprio libro. Loro, che avevano già scritto un'autobiografia «Vietato smettere di sognare» (in testa alle classifiche per settimane), sono rimasti lusingati. Proprio come quando il primo album «20:05» (l'ora del primo messaggio inviato su Facebook) ha sbancato iTunes, dove era appena arrivato. O quando, a due settimane dall'uscita, il secondo album, «0+» (il loro gruppo sanguigno), è diventato disco di platino. O ancora quando, freschi di debutto su Spotify con la canzone «Amore Wi-Fi», hanno venduto 1.755 copie in un giorno: un record che ha battuto persino le vendite di «Vorrei ma non posto», la hit di J-Ax e Fedez. Del resto le loro non sono solo canzonette: i testi hanno dei contenuti, e per la musica continuano a fare ricerca, tanto che l'anno scorso ai tv Awards di Firenze hanno conquistato ben 3 premi.

Agli Mtv European Music Awards 2016 di Rotterdam si sono aggiudicati il «Best Italian Act», e ora sono in nomination per i prossimi Kids' Choice Awards 2017. Il prossimo 11 marzo sapremo se sono i cantanti italiani preferiti anche negli Usa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica