Bilancio, sinistra divisa sul «tesoretto»

Bilancio, sinistra divisa sul «tesoretto»

Pd e Sel non riescono a mettersi d'accordo sulla ripartizione di un «tesoretto». Da ieri in aula si discute il Bilancio di previsione 2013 ma c'è tempo fino ad oggi per depositare gli emendamenti. Dall'aumento dell'Irpef ai massimi livelli (lo 0,8% e esenzione calata a 21mila euro) e dell'Imu (756 milioni di incasso previsto, la giunta ha aumentato «virtualmente» pure la prima casa pur non sapendo che fine farà l'imposta a Roma) è spuntato un fondo da 6,6 milioni su cui i gruppi di maggioranza vogliono giocarsi in aula una (difficile) riconquista del consenso. E ciascuno ovviamente ha il suo bacino. Sono tutti d'accordo, almeno, che se le risorse sono poche e da qualche parte bisogna rimediare, bisogna concentrarle sul capitolo abbonamenti Atm dopo la rivolta degli over 65 a settembre per l'eliminazione degli sconti. Ma ci sono pure «il sostegno al reddito e al reinserimento lavorativo» spiega il capogruppo del Pd Lamberto Bertolè, quella di Sel Patrizia Quartieri su Atm precisa che andrebbe dato un segnale «alla fascia che è sopra ai 21mila euro di reddito, ossipa oltre a pagare di più l'abbonamento pieno deve iniziare a versare anche l'Irpef». In che modo, con voucher o altri sistemi, è il problema. Quante risorse di quel famoso «tesoretto»? Altra questione su cui non c'è ancora un accordo, perchè Sel vuole «dare un segnale anche a chi vive nelle case popolari». La riunione di ieri pomeriggio è andata a vuoto, i capigruppo si sono rivisti in serata e forse lo faranno di nuovo oggi prima dell'ora x. Ma fanno quasi sorridere gli sforzi della sinistra di salvare le apparenze. Non ci fosse da piangere per il conto che la giunta Pisapia presenta ai milanesi, non solo con la manovra in aula in questi giorni ma in due anni e mezzo di governo della città. Un bilancio che, fatta la tara dei reali tagli ai trasferimenti dal governo, conta dal 2011 a oggi 735 milioni di nuove tasse, il 116% in più rispetto al 2010, quando governavano la Moratti e il centrodestra. Dall'Irpef al massimo (nel 2010 non esisteva nemmeno) all'Imu prima casa portata quest'anno allo 0,6% ai 289 milioni di incasso dalla Tares (aumenti medi del 15%, con punte del 35%). Dalla Cosap la giunta prevede di incassare 57 milioni, addirittura venti del 2012 quando praticamente ogni categoria, dai traslocatori agli stilisti, insorse contro le nuove tariffe. Se le tasse non bastassero, le tariffe hanno massacrato pensionati e famiglie medie, dal ritocco di tutti gli abbonamenti a settembre agli aumenti della sosta in centro (3 euro all'ora per le prime due) che scatteranno a dicembre. Quei 6,6 milioni su cui la sinistra si divide saranno un contentino.

Circa un milione, verrà tolto dall'assessorato al Commercio di Franco D'Alfonso e convertito in fondi alle associazioni sportive e contro la dispersione scolastica )«coinvolgeremo anche l'opposizione» dicono). Pdl, Lega e Fdi preparano qualche centinaio di emendamenti per spostare spese previste per integrazione dei rom, consulenze e comunicazione della giunta al sostegno ai disabili e agli anziani.

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