Bimbi caduti dalla ruspa Tre in prognosi riservata

A distanza di 24 ore, si è aggravato il bilancio dell'incidente nella cava Valentino di Cuggiono: ai primi due bambini in prognosi riservata, si è aggiunta anche una loro amichetta. La bimba, 12 anni come tutti i feriti, inizialmente in «giallo», ha passato una notte molto agitata, e ieri mattina i medici hanno elevato a «rosso» il codice del ricovero. Anche se i medici esprimono per i tre un cauto ottimismo ma solo nelle prossime ore si saprà se si salveranno e, soprattutto, se porteranno segni permanenti di quella tragica festa di compleanno.
La giornata infatti era partita come un momento di grande allegria per festeggiare i 12 anni del figlio di Maurizio V., titolare della cava di via Remondada, in riva al Ticino. L'uomo, 39 anni, insieme alla sorella Maria Luisa, nel 1989 aveva infatti rilevato l'attività, creata dal padre Carlo vent'anni prima. Sabato l'imprenditore aveva dunque invitato i compagni di scuola e amichetti per trascorrere la giornata in quella sorta di «luna park» che agli occhi di un bambino può apparire una cava con le sue dune e i suoi enormi macchinari. E proprio per «giocare» con uno di essi che verso le 20 Maurizio fa salire una quindicina di ragazzini sulla pala di un escavatore portandoli in giro per il cantiere. Per aumentare il brivido ha anche alzato il braccio meccanico. Mentre procedeva però un dislivello del terreno ha fatto sobbalzare il mezzo, il colpo di frusta si è trasmesso alla benna che ha proiettato in aria i bambini.
Viene lanciato l'allarme e il 118, intesa la gravità dell'evento, invia sul posto una «task force» di sette ambulanze e tre auto mediche. Vengono raccolti i primi sei bambini con ferite, traumi e fratture non gravissime. Vengono stabilizzati e dirottati al San Carlo e a Magenta Più serie le condizioni degli altri due ripiombati nella benna, un maschietto e una femminuccia. Il primo, molto grave finisce a Niguarda, in codice rosso e prognosi riservata. La seconda, apparentemente in condizioni meno preoccupanti, viene portata al Fatebenefratelli in codice giallo ma qui nel corso della serata le sue condizioni peggiorano. Dopo una notte terribile, anche per lei la prognosi diventa riservata.
Però è l'ultimo ferito e destare maggiori preoccupazioni. Quando arrivano i soccorsi è ancora sotto le ruote ed è necessario l'intervento dei vigili del fuoco per estrarlo. Ha una gamba maciullata e il bacino fratturato, sembra abbia poche speranze di cavarsela. I medici in qualche modo fermano l'emorragia, bloccano la gamba e lo trasferiscono all'ospedale a Legnano. Dove le successive visite aprono uno squarcio di speranza: prognosi sempre riservatissima, ma con qualche speranza di cavarsela. Dovrebbe sopravvivere anche se forse la gamba non potrà essere salvata.
Rimangono ora i risvolti giudiziaria.

La procura di Busto Arsizio ha subito disposto il sequestro del mezzo e sta aspettando la relazione dei carabinieri e i referti dagli ospedali per la quasi sicura incriminazione del proprietario della cava per lesioni gravissime.

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