Blitz contro la manovalanza clandestina al centro commerciale: 11 denunciati

Al «Girasole» finiscono nei guai l'amministratore e dieci cinesi

Blitz contro la manovalanza clandestina al centro commerciale: 11 denunciati

«Stanno scappando nei campi!». Martedì il punto di vista dei carabinieri del secondo Nucleo elicotteri di Orio al Serio che dominavano Lacchiarella era ovviamente privilegiato. I militari potevano vedere dall'alto i lavoratori scappare dal Centro commerciale «Il Girasole» per raggiungere correndo le distese di terreni circostanti. E tentare così di scampare alla super ispezione a sorpresa di controllo degli ambienti lavorativi e contro la manovalanza irregolare e clandestina organizzata dai carabinieri della compagnia di Abbiategrasso, guidati dal maggiore Antonio Leotta, insieme ai colleghi del Nucleo ispettorato e lavoro, alla polizia locale di Lacchiarella e alla guardia di finanza di Melegnano. Ciascuna con la propria competenza, le forze dell'ordine, arrivate sul posto con una trentina di uomini, hanno avuto il loro bel daffare. Perché «Il Girasole» è un centro commerciale atipico, composto da capannoni di proprietà prevalentemente di un gruppo di cinesi che ormai hanno acquistato quasi tutta l'area e la usano come centro di stoccaggio e rivendita di oggettistica, abbigliamento, scarpe, prodotti di cosmesi e, seppur in misura inferiore, anche di prodotti alimentari. Sfruttando senza remore l'immigrazione clandestina e facendo lavorare i dipendenti in nero. Un vero pugno in faccia per la competitività dell'economia italiana e delle sue aziende mai come ora in così forte difficoltà.

L'operazione, fortemente voluta dalla prefettura di Milano e dal Comune di Lacchiarella, ha portato alla denuncia a piede libero di dieci cinesi titolari di ditte all'interno del centro commerciale, nonché dell'italiano che riveste il ruolo di amministratore de «Il Girasole». Tutti accusati di abusivismo edilizio, destinazione di locali in difformità d'uso, omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione dei lavoratori sui rischi, installazione di apparati audiovisivi in assenza delle previste autorizzazioni, impiego lavoratori sprovvisti di regolare permesso soggiorno e favoreggiamento immigrazione clandestina.

Durante l'operazione sono state controllate in tutto 20 aziende e 53 lavoratori (uno è risultato «in nero»).

All'arrivo dei carabinieri e per evitare di essere sottoposti a controlli, tredici stranieri, tutti irregolari, hanno cercato di fuggire. Alla fine sono stati denunciati per immigrazione clandestina.

Durante l'operazione ci sono state diverse ammende e sanzioni amministrative per circa 120mila euro in totale.

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