Cronaca locale

«Il blocco delle auto uccide le periferie»

La domenica a spasso? «Sarà un toccasana per il centro della città, ma ammazza le periferie». I commercianti milanesi sul blocco del traffico voluto dal Comune, non ne fanno una questione di principio. Per loro è una questione di sopravvivenza.
Francesco Castelnuovo ha una pasticceria in via dei Tulipani, in zona Lorenteggio. Vendono torte e pasticcini da tre generazioni, dal 1945 per la precisione, sono una Bottega storica, hanno collezionato premi «che però non valgono niente - dice Castelnuovo - se poi nessuno ci ascolta. Ho scritto a tutti, pure al sindaco per chiedere la sospensione del blocco. Concludevo dicendo che se vogliono farci chiudere, basta dirlo subito. In questo modo è una lenta agonia. Ogni giorno parlano di negozi costretti a tirare giù le saracinesche eppoi fanno di tutto per farci chiudere. Ormai il blocco delle auto è previsto una volta al mese. Per noi il calo del lavoro è notevole. Si arriva anche a dimezzare gli incassi in giornate come quella di domani». Contro la terza domenica a piedi, Castelnuovo si è rimboccato le maniche e ha lanciato una raccolta di firme. In un batter d'occhio ne sono state sottoscritte una sessantina. Quando le ha presentate in Comune gli hanno detto che erano troppo poche... «Sono solo 60 perché devo lavorare, altrimenti se davvero mi mettessi a girare ne raccoglierei a centinaia», spiega. Quello che chiedono dalle periferie non è una cosa impossibile. Basterebbe copiare, «come fanno nelle altre città europee dove viene chiuso soltanto il centro perché il centro vive. Ma noi no», tuona. E quindi chiudere entro la cerchia dei Bastioni, lasciando circolare le auto e le moto liberamente al di fuori. Anche perché, come è stato più volte ricordato, le domeniche a piedi non sono più finalizzate al problema dell'inquinamento. Invece chi lavora in periferia, specie se ha attività che guadagnano soprattutto nelle giornate di festa vede il flusso di clienti sciamare verso il centro. È lì che indirizzano le domeniche a piedi. «Così le periferie si svuotano - spiega amareggiato Castelnuovo - i negozi muoiono e si diffonderanno sempre più i kebab. È questo che vogliamo?».
L'allarme per le attività in periferia arriva anche da Alfredo Zini, vicepresidente di Epam (l'associazione dei ristoratori). È lui che soffia sul fuoco delle polemiche spiegando che in una giornata come quella di domani, con la Festa della mamma che vede solitamente un giro di affari di circa mezzo milione di euro, il blocco delle auto manda in fumo il 50 per cento di fatturato. L'assessore Bisconti alle critiche ha risposto che tutto si può migliorare. Intanto però oggi le mamme di periferia saranno più penalizzate rispetto alle mamme del centro città. «Senza poter usare l'auto oggi chissà quanti figli non potranno andare a portare un fiore alla mamma», fa notare Zini. Conseguenza: «Anche le persone anziane in periferia oggi saranno ancora più sole».

«Il sindaco ha invitato i milanesi a andare a giocare a bandiera in piazza San Fedele domani - commenta Castelnuovo - Io lo inviterei a venire a giocare in piazza Tirana o al Giambellino e Lorenteggio per vedere che atmosfera c'è».

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