Uno degli incontri più divertenti di BookCity, la manifestazione che, giunta alla quarta edizione, permette a lettori e scrittori di incontrarsi e discutere di libri, editoria e letteratura, è stato sicuramente quello con Camilla Baresani, che ha incontrato il pubblico questa mattina, al terzo piano del Mondadori Megastore in Piazza Duomo, con un panorama mozzafiato sul cuore della città.
Insieme a lei, Paolo Marchi e Alessandra Appiano hanno intrattenuto i presenti per parlare dell'ultimo libro dell'autrice, Gli sbafatori (Mondandori, pp. 134, euro 16,90), uno spaccato ironico e tagliente del mondo di chi si imbuca a sbafo, appunto, a cene, pranzi, aperitivi ed eventi, per vivere una vita che mai potrà permettersi e, a volte, per sopravvivere.
Il libro, che si legge tutto d'un fiato, racconta di Rosa, una giovane foodblogger simpatica e maldestra. Guidobaldo, invece, è un maturo e supponente giornalista. Entrambi vivono a sbafo imbucandosi a ricevimenti e rinfreschi. Un giorno si incontrano a una degustazione verticale di champagne e nella suite di un grand hotel si accende un amore fondato sulle bugie e sulla rivalità. Viaggi, cene, vacanze: la vita dei due protagonisti sembra davvero invidiabile fino a quando non accade l'inevitabile.
Nel racconto, la storia d'amore di Rosa e Guidobaldo, le loro accensioni e i loro litigi, le paure e le menzogne sono il pretesto per descrivere in tono leggero il circo parassitario del giornalisti e dei p.r. del cibo, gli chef e i loro supporter, il tono esaltato e il lessico ammiccante dei comunicati stampa, le location, il food e i drink da favola, senza nascondere una sottile denuncia del mondo lavorativo con cui i giovani aspiranti giornalisti devono confrontarsi.
Durante l'incontro, non sono mancate le risate quando Camilla Baresani ha raccontato di come, presentandosi ad un evento su mille di quelli a cui viene invitata, trova sempre le stesse facce che parlano della cena del giorno prima scroccata a quell'hotel e del pranzo del giorno dopo, in cui mangiare gratis per un bell'articolo assicurato sull'apertura di un nuovo ristorante.
L'ispirazione per il romanzo le è venuta dalla vita lavorativa di tutti i giorni e dagli incontri abituali con amici, colleghi e conoscenti "che usano gli scrittori come psicanalisti". E così, si scopre che uno chef tristellato (cioè con tre stelle, ma il gioco di parole si presta anche ad un altro significato) manda messaggini agrodolci e indulgenti ad una povera p.r., riciclandoli qualche minuto dopo con un'altra amante che, speranzosa, aspetta a casa sue notizie.
Alla fine delle chiacchiere e delle risate, per entrare un po' nel mondo degli sbafatori, grazie alla storica cantina della Franciacorta, Monte Rossa, tutti abbiamo potuto fare un brindisi "a sbafo", sbattendo il calice 608px; line-height: 22.4671px;">magari contro quello di una potenziale Rosa o un Guidobaldo in incognito.
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