Via Borgogna, i giudici danno torto al Comune: il cantiere è illegittimo

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dei residenti: «Sono stati violati i regolamenti»

Mimmo di Marzio

Dopo oltre un anno di disagi per i residenti di San Babila, l'attesa sentenza del Consiglio di Stato è arrivata E accoglie in pieno il ricorso contro il Comune di Milano ed Expo Borgogna Parking. Dieci pagine di verdetto per dire quello che i cittadini gridano da mesi: il cantiere del parcheggio sotterraneo approvato in tutta fretta da Palazzo Marino è illegittimo e non s'ha da fare. I giudici di Roma danno torto al Comune ma anche al Tar della Lombardia che aveva inizialmente respinto il ricorso di Bryan & Barry Bulding, il principale esercizio commerciale danneggiato da un cantiere che, oltre a paralizzare la via per chissà quanti anni, avrebbe impedito il diritto acquisito della suddetta società all'apertura dei passi carrabili. I giudici di Roma, in particolare, fanno rilevare le violazioni di cui è responsabile il Comune di Milano nel mancato coinvolgimento delle parti residenti in sede di Conferenza dei servizi, vale a dire nella fase di approvazione del progetto definitivo. Non solo: il Comune è responsabile di aver dato il via libera ai lavori dell'autosilo sei mesi dopo aver accolto la richiesta di apertura del passo carrabile del Bryan & Barry Building. Giudicato «erroneo sotto diversi profili» il precedente giudizio del Tar, mentre la richiesta di una transazione tra le parti (lo spostamento della rampa di accesso) viene considerata tardiva e insufficiente. I giudici concludono ordinando che la sentenza venga eseguita dall'autorità amministrativa. Il Comune, che fino ad oggi ha nicchiato nei confronti del disagio a carico di residenti ed esercenti, ha cioè da questo momento il dovere di sgomberare e ripristinare la normale viabilità di via Borgogna. Nel frattempo, in tutti questi mesi, sono saliti i danni soprattutto per gli affari dei commercianti, alcuni dei quali (Bar Gelateria Sandrino e Concessionaria Tesla) hanno dovuto trasferire le attività. «Il Comune è responsabile due volte - tuona il presidente del Comitato San Babila Stefania Orefice - perchè sarebbe bastato sospendere il blocco della strada in attesa del pronunciamento delle sentenze, e invece si è preferito abbandonare il quartiere al degrado che è sotto gli occhi di tutti, tra macerie, sporcizia, accampamenti e perfino ratti». Il Comitato a questo punto non concede sconti: «Chiederemo immediatamente al sindaco Sala di restituire ordine e decoro, sgomberando lo scandaloso cantiere che ha sfregiato via Borgogna per un anno aggravando il disagio già causato dai lavori della metropolitana».

Ma adesso la vera domanda da fare al sindaco è: chi pagherà i danni causati dalle omissioni e dalle «leggerezze» di Palazzo Marino nell'approvare frettolosamente un progetto che puzzava di bruciato lontano un miglio? Chi pagherà i danni agli esercenti e magari pure quelli alla garibaldina società Expo Borgogna Parking che certamente presenterà il conto al Comune?

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