Cronaca locale

Botte a donna incinta e sassi sul bus: in cella

Raid di un nigeriano in via Aporti. Fermato a fatica dai vigili, è stato sottoposto a Tso

Botte a donna incinta e sassi sul bus: in cella

La zona da sempre non ispira fiducia, la strada ricorre spesso nelle cronache e non sono quelle rosa. Stazione Centrale, via Ferrante Aporti, venerdì 31 gennaio. Un'area dove non stupisce se uno straniero senza fissa dimora e senza documenti comincia a dare i numeri: gli extracomunitari affollano questa parte della città, lo scalo ferroviario più importante del nord Italia è una calamita la cui seduzione, per una certa «fauna», purtroppo non conosce declino. Alle 14.30 un ventenne nigeriano, in condizioni psichiche davvero precarie, incrocia una donna incinta e le tira una scarpa in faccia. La poveretta, travolta innanzitutto dallo stupore e subito dopo dalla paura di farsi male (la scarpata non le aveva procurato né contusioni gravi né ferite, ma poteva essere solo l'inizio), come spiegherà poi la polizia locale, rimane immobile sul marciapiede. Il ragazzo, approfittando dell'empasse della donna, raccoglie allora un sampietrino da terra e lo scaglia con violenza contro uno degli autobus privati che fanno quotidianamente la spola tra lo scalo ferroviario e l'aeroporto di Malpensa. Il grosso pezzo di porfido rovina il parabrezza del pullman, ma miracolosamente cade sull'asfalto e non infrange i vetri del mezzo, quindi a bordo restano tutti illesi. A quel punto però l'autista, arrabbiatissimo, si arma d'audacia e scende per affrontare il ventenne scalmanato. Che prima scappa e poi ritorna, stavolta tra le mani tiene una trave di legno lunga oltre due metri.

Per fortuna il caos in strada viene notato anche da tre agenti del Nucleo reati predatori della polizia locale in pattuglia nella zona. I vigili intervengono, riuscendo seppur a stento a bloccare il nigeriano le cui condizioni psichiche ne hanno fatto ormai un vero leone in gabbia. Portato al nucleo radiomobile in via Pietro Custodi per le procedure d'identificazione e per la denuncia, il ragazzo tenta di autolesionarsi e allora i ghisa decidono di accompagnarlo al San Paolo.

Ci sono anche due italiani di 24 e 26 anni invece tra i quattro ragazzi finiti in manette dopo aver devastato in una rissa un locale sui Navigli facendo volare sedie e sgabelli. Poco dopo la mezzanotte di domenica la violenza è esplosa in un bar di corso di Porta Ticinese e, com'è ovvio, l'abuso di alcol ci ha messo del suo. I ragazzi italiani hanno cominciato a discutere con un moldavo di 25enne e un albanese di 24 anni per ragioni di nessuna importanza. In certe situazioni basta un pretesto qualsiasi per cominciare a darsele di santa ragione. E l'altra sera è così che è andata. In un attimo la situazione è degenerata: i quattro hanno cominciato a colpirsi con calci e pugni e a lanciarsi sedie e sgabelli da un lato all'altro del bar il cui titolare, un 54enne, ha lanciato subito l'allarme chiamando i soccorsi.

I carabinieri, sono intervenuti immediatamente e dopo aver fermato i quattro poco lontano dal locale, li hanno identificati e arrestati.

Commenti