Braccio di ferro all'Ippodromo tra allenatori e proprietà

Snaitech rivede il contratto alle scuderie storiche L'accusa: «Sotto sfratto». Snaitech nega disinvestimenti

Chiara Campo

La sfida questa volta va in onda fuori pista, e vede gli allenatori alleati contro un altro avversario da battere, la proprietà dell'Ippodromo che starebbe mettendo «a rischio la sopravvivenza di una tradizione storica di Milano, il centro di allenamento del galoppo». A innescare il braccio di ferro tra proprietari e allenatori da un lato e Snaitech che gestisce il galoppo e l'Ippodromo del trotto La Maura è la revisione del «Contratto di prestazione di servizi» con gli operatori che affittano i box. Bruno Grizzetti, uno degli allenatori più vincenti d'Italia e titolare della Grizzetti Galoppo, ricorda che il centro ospita circa 400 cavalli seguiti da 38 allenatori. «Ci hanno sottoposto un contratto inaccettabile, senza averlo condiviso prima con nessuno di noi, senza permettere agli allenatori di presentarsi con un legale - riferisce -. Ci è stato detto che se le condizioni non ci soddisfano quella è la porta, un atteggiamento che ha sollevato molti dubbi e perplessità, temiamo che vogliano sfrattare il centro di allenamento per fare speculazione edilizia». Gli altri campanelli d'allarme sono stati «la chiusura delle mense, delle camere per gli artieri, la riduzione drastica dei dipendenti che si occupano della manutenzione delle piste e di altre aree. Ci siamo sentiti molto indesiderati e sappiamo quanto l'area di San Siro, anche in vista del progetto del nuovo stadio di Milan e Inter, sia appetibile». Tra le 11 pagine del contratto i punti ritenuti più discutibili sono quelli relativi agli oneri per la manutenzione delle strutture, il diritto per Snaitech di aggiornare le tariffe salvo preavviso di 30 giorni, le responsabilità più stringenti sullo smaltimento rifiuti, la risoluzione del contratto in caso di morosità «anche parziale» protratta per oltre due mesi e il mancato utilizzo dei servizi sempre per oltre 60 giorni. «Per ogni inadempienza possono mandarci via in brevissimo tempo - contesta Grizzetti -. Cerchiamo di resistere, ma vedere un contratto capestro come quello che ci hanno sottoposto ci ha spaventato, temiamo che non ci sia più interesse a mantenere il galoppo a Milano, sarebbe un disastro, vorrebbe dire tagliare le corse in Italia». Anche il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ha raccolto la protesta degli operatori e invita a proprietà a «comunicare subito al Comune se si sono progetti di trasformazione in vista sull'area. Chiediamo che la lunghissima tradizione del galoppo a Milano non venga impedita sotto traccia con mezzucci».

In merito al contratto, Snaitech, nel «confermare l'impegno alla corretta gestione e quotidiana manutenzione del centro di allenamento, chiede, parallelamente, agli operatori ippici di formalizzare il proprio impegno al rispetto delle regole già in vigore. Assumere formalmente degli impegni, come avviene del resto in qualsiasi contratto di prestazioni di servizi in qualunque ambito, e lavorare tutti assieme nel rispetto dei propri ruoli e relative responsabilità è infatti il presupposto indispensabile per lo sviluppo e rilancio del settore Ippico». E la società garantisce che «non c'è alcun piano di disimpegno o disinvestimento sull'ippica. Anzi, Snaitech ha investito moltissimo e ha in previsione investimenti per il rilancio di questo sport.

Esemplare in tal senso è il caso dell'ippodromo Snai San Siro che dal 2016 ha registrato complessivamente oltre 800mila accessi, diventando un modello nazionale di come attraverso un palinsesto di eventi complementari si possa rilanciare l'ippica e gli ippodromi». L'orto botanico, i concerti estivi, il design (l'Ippodromo sarà uno degli indirizzi del «Fuorisalone» ad aprile) servono a far vivere l'area 365 giorni l'anno.

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