Bregovic, lo zingaro felice in viaggio tra folk e rock

Stasera ad Assago il concerto dell'eclettico gitano che ha battezzato la band «Matrimoni e funerali»

Antonio Lodetti

Poi non dite che non è eclettico, curioso, aperto a nuove esperienze di tutti i generi... Domani sarà addirittura a Rimini, alla «Notte del liscio», per suonare con Raoul Casadei che torna sul palco con la sua orchestra originale dopo 36 anni di assenza dalle scene. Lui è così, come il suo cd dal doppio volto Alkohol che canta la vita e la morte, la gioia e la tragedia, la vodka e lo champagne e lo fa con un suono sospeso tra i colori del folk slavo e balcanico da cui nasce e i sapori del rock universale. Continua ad esibirsi e non stanca mai lo «zingaro felice», perché è sempre uguale e sempre diverso nell'intrattenere (facendolo ballare e pensare) il pubblico, come farà stasera alla Forum Summer Arena, che continua ad inanellare concerti delle più grandi star internazionali.

Nell'anima gitana di Bregovic non esistono confini all'arte né steccati stilistici. Lui non si atrofizza in un solo genere, non è nel suo Dna. Così può cantare con i cori alpini o scatenarsi con il rock più sfrenato (agli esordi con i White Button ha suonato il punk e spesso esegue brani di Iggy Pop), cantare con Noa, comporre un'opera lirica per poi ripiegare (con la sua esplosiva Wedding & Funeral Band (un nome un programma) sul suo folk bislacco che strizza l'occhio (e racchiude) in mille piccole sfaccettature influenze jazz, classiche, pop e una valanga di altre cose che creano la sua particolare visione della world music.

Della Sarajevo in cui è nato nel 1952 non è rimasto praticamente nulla; la Jugoslavia è diventata Serbia e Montenegro, sono passate guerre fratricide e tanto altro. Lui è nato musicalmente nei locali di strip tease di Dubrovnik, che sono stati la sua palestra di vita. «In un regime comunista posti del genere sono la salvezza. Non sono solo luoghi dove vedere le donne nude ma posti di culto dove si sogna di fuggire alla realtà in bianco e nero del comunismo».

Bregovic piace perché è un autentico prodotto popolare del suo paese, sempre al passo con i tempi e con un occhio verso il futuro. La sua storia sembra quella del film Ti ricordi Dolly Bell, del suo amico Emir Kusturica, per cui ha scritto colonne sonore per pellicole come Il tempo dei gitani, Arizona Dream, Underground. «Nella mia musica c'è veramente tutto - racconta Bregovic - ma lo spirito è quello della musica popolare e del rock. Ovvero il senso del divertimento e del dramma, della partecipazione, dell'avventura». Però ha riletto con taglio naif anche la Carmen (Karmen) in cui c'è un trafficante e protettore di prostitute che si chiama Ceausescu.

La sua è la musica di un artista completo che si confronta ogni giorno con la realtà cercando di tirar fuori energia positiva anche (e soprattutto) dalle avversità. «La musica è fatta per divertire, ballare ma anche per aiutare la gente a superare il dolore, è fatta di contrasti. Per questo la mia band si chiama Matrimoni e Funerali (come il suo disco più popolare e l'omonimo film del regista norvegese Umi Straume di cui è protagonista ndr).

Nel mio paese matrimoni e funerali sono le due facce di una stessa medaglia, simboleggiano entrambi la vita. Ai funerali si suona la musica che accompagna nell'aldilà, ma che le persone scomparse ascoltavano in vita. Ai matrimoni si suonano canzoni benauguranti e d'amore. Unite tutto questo e avrete la mia musica».

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