Elena Gaiardoni
Per l'orto dedicato ai disabili in carrozzella al Niguarda c'è bisogno di una raccolta fondi che verrà fatta domenica 29 maggio. Tutti possono contribuire. Nell'appezzamento di 5 mila metri quadrati all'interno del parco Nord, coltivato da due anni da un gruppo di un centinaio di cittadini, viene ricavato uno spazio con tavoli sui quali verranno disposti cassoni pieni di terra. Semina e cura delle essenze può essere a portata di coloro che non possono inginocchiarsi, come gli anziani, ma soprattutto di quanti non godono dell'uso delle gambe.
«L'associazione Orto Comune Niguarda è un nostro orgoglio - racconta Paolo Cattaneo, presidente della storica cooperativa sociale Diapason -. Grazie a questa iniziativa abbiamo dato un'anima più verde alla bellezza di un parco naturale che è un tesoro per la nostra zona». L'area è divisa in pezzi di terra di 15 metri per 15 metri, ciascuno dei quali viene sistemato a coltivazioni mirate: l'angolo dei semi antichi, quello delle piante aromatiche o quella delle insalate. E' appena terminata la raccolta delle fave e dei piselli, ora è tempo di zucchine, melanzane, fave. «Solo una trentina di noi lavora abitualmente negli orti. Paghiamo due rifugiati, che vengono dall'Africa centrale, affinché la terra sia sempre custodita e nutrita» continua Paolo Cattaneo. Ma ora la meta da raggiungere è il «giardino» a portata di mano per chi può usare solo le mani.
Chissà se per la raccolta fondi si esibiranno anche i «Rapinlab», il gruppo di tre ragazzi e due ragazze, che ormai è già arrivato al terzo cd.
Sono un altro fiore all'occhiello della zona 9 questi cinque giovani intorno ai 18 anni, che hanno trasformato la loro adolescenziale vita in strada in una strada per la vita attraverso la musica, allestendo persino una sala di registrazione. La loro tematica è la sicurezza stradale, pezzo forte per l'intera città, e per le loro canzoni sono stati premiati anche dalla Polizia locale di piazza Beccaria.