Per non spostare la linea di un autobus di duecento metri, vogliono obbligare a un trasloco di un chilometro il mercato di via Tabacchi. L'idea a politici, cittadini e commercianti della Zona 5 non è sembrata affatto brillante e hanno iniziato a salire sulle barricate.
Chi lavora al mercato ha presentato in Consiglio di zona sessanta firme con cui certificare la propria contrarietà al progetto di spostamento. E anche i consiglieri di zona, dopo un momento di incertezza, si sono schierati compatti sul fronte del no.
«Tanto i consiglieri di centrosinistra - commenta Simone Riccò, capogruppo di Forza Italia in Zona 5 - si possono permettere di stare dalla parte dei cittadini perché il parere della Zona non è vincolante».
Per non parlare dei problemi che potrebbero crearsi per gli abitanti di via Cermenate: in quella strada già si tiene il mercato del mercoledì, con gli ovvi disagi per chi ci vive. Per loro si raddoppierebbero dunque le difficoltà, mentre per i proprietari delle bancarelle che dichiarano inoltre di non essere stati contattati dalle associazioni di categoria, si potrebbe anche realizzare un danno economico: i mercati si basano infatti su una clientela abituata a trovare in una certa posizione la bancarella. Se si sposta per mesi il commerciante, il cliente cambia abitudini.
«Ogni volta ci troviamo di fronte alla stessa storia, la cittadinanza che deve adeguarsi alle esigenze e ai comodi di Atm - attacca Riccò - questa volta non si tratta di riduzioni del servizio, chiedono addirittura di spostare un mercato, poi cosa chiederanno, una sopraelevata dedicata? Atm forse si dimentica, prima di avanzare pretese, che offre un servizio alla cittadinanza, non viceversa. Il mercato deve rimanere in via Tabacchi, non possiamo chiedere ai commercianti in momenti di ristrettezza economica di perdere clienti e pretendere che gli anziani clienti facciano chilometri di strada sotto il sole estivo, per fare un po' di spesa». Poi conclude «sono certo che per una volta i tecnici di Atm possano fare lo sforzo di trovare un percorso alternativo per i mesi estivi».
Basterebbe, dicono i critici, spostare la linea sostitutiva del 3 di altri duecento metri: in questo modo non si causerebbero disagi ai cittadini e ai commercianti e si potrebbe comunque garantire il servizio di trasporto pubblico.
Il parere del consiglio di zona non è comunque vincolante, perciò non è detto che l'unità di intenti di politici e commercianti verrà presa in considerazione.
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