Al via la caccia, partono anche le battute contro i cacciatori

Riparte la caccia e con lei la consueta battaglia tra chi crede che sia un nobile confronto tra virtù venatorie e abilità naturali e chi invece la considera un'inutile carneficina, soprattutto in un periodo di siccità qual è l'attuale che rende già dura la vita degli animali. E ieri, nel giorno del via alla stagione venatoria in Lombardia, ambientalisti e animalisti hanno dato vita a iniziative contro la caccia. In particolare sono stati organizzati presidi nelle aree protette e ai confini dei parchi dove ci sono abitazioni.
Tra le tante iniziative quella a Rozzano, alle porte di Milano, nel cui territorio ci sono zone protette come il Parco delle Roggie e l'Oasi dello Smeraldino. «Purtroppo i cacciatori non si fermano certo davanti a questi divieti - ha detto l'assessore comunale all'Ambiente, Stefano Apuzzo -. All'alba siamo stati con le guardie venatorie per controllare, non abbiamo intercettato nessuno, ma in lontananza abbiamo sentito numerosi spari».
A protestare non sono solo gli ambientalisti, ma anche i cittadini che hanno un'abitazione dei pressi dei parchi e più volte si sono lamentati perché i cacciatori sono arrivati a ridosso delle case. Proprio a Rozzano lo scorso anno i cani di un cacciatore sbranarono un bassottino che stava uscendo dal giardino di casa con la sua padrona. E «battute di caccia ai cacciatori» sono state organizzate da Gaia Animali & Ambiente Onlus.
Un progetto di legge (181/12), che sarà esaminato il 25 settembre in consiglio regionale, regolamenta la caccia in regime di deroga dalle normative altrimenti vigenti: prevede così l'uccisione di 300.000 fringuelli ed altre centinaia di migliaia di piccoli uccelli (37.000 peppole, 20.

000 pispole, 12.500 frosoni, oltre 150.000 storni). In passato, numerose sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia europea hanno condannato l'Italia e la Lombardia per questa prassi, ritenuta illegittima.

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