Caldo, piano straordinario: elenchi degli anziani a rischio

Da Ats e comuni le liste dei singoli soggetti fragili Gallera: «Gli operatori li contattano direttamente»

Marta Bravi

L'ondata di caldo in Lombardia, con temperature fino ai 39 gradi, ha fatto schizzare l'ozono nell'atmosfera sopra la soglia di allarme. Inquinante che in alcune province lombarde, come Milano, ha superato la massima media oraria di 240 microgrammi al metro cubo, oltrepassando per il terzo giorno consecutivo la cosiddetta soglia limite di 180. «L'ozono irrita le mucose - spiega Sergio Harari, pneumologo dell'ospedale San Giuseppe -: rende quindi più fragili naso, occhi, e trachea, aprendo la strada alla polmonite». Il consiglio dei medici, soprattutto per bambini e anziani, è di stare in casa e di non uscire nelle ore più calde della giornata. Ed è proprio agli anziani, che spesso vivono da soli, che ATS e alle ASST hanno predisposto un piano «ad hoc». «L'attenzione nei confronti della singola persona si sviluppa ad altissimo livello - ha sottolineato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - tant'è che dall'ATS sono state predisposte le liste dei soggetti anziani suscettibili agli effetti del caldo: veri e propri elenchi nominativi». L'ATS Città Metropolitana gestisce il piano di interventi per le ondate di calore in città tramite l'identificazione della popolazione fragile e dei soggetti in carico ai servizi sociosanitari e sociali. Le liste sono dunque preparate per facilitare l'individuazione, da parte degli operatori, delle persone più esposte a ondate di calore, sulle quali orientare gli interventi di prevenzione. L'identificazione viene effettuata tenendo conto delle caratteristiche personali e sociali (età, genere, isolamento, deprivazione sociale, basso reddito) e condizioni di salute (cardiopatie, patologie del circolo coronarico, polmonare e cerebrale, disturbi della coagulazione, diabete, malattie della tiroide, disturbi neurologici e della personalità, malattie polmonari, consumo cronico di alcuni tipi di farmaci per fini terapeutici). Grazie alla collaborazione con i comuni si possono quindi avere informazioni sociodemografiche dei soggetti in carico ai servizi sociali sui quali orientare gli interventi.

Parallelamente gli ospedali pubblici di Milano e dell'area metropolitana garantiranno i servizi necessari. In agosto, in particolare, il 70 per cento dei posti letto rimarrà attivo e operante. «Grazie a un'attenta e oculata opera di programmazione - ha spiegato Gallera - i servizi importanti e necessari rimarranno operativi e saranno garantite le attività legate alle urgenze. Dei 9.670 posti letto attivi durante l'anno negli ospedali pubblici, a giugno ne rimangono funzionanti 9.532 (96%), a luglio 9.006 (92%), in agosto 7072 (71%) e a settembre 9.454 (95%).

In agosto la riduzione riguarderà soprattutto i servizi chirurgici a bassa intensità, che sono quindi programmabili, mentre le terapie intensive e i reparti di medicina, che afferiscono ai servizi urgenti, manterranno l'80% delle attività. Così i pronto soccorso saranno attrezzati per far fronte alle criticità legate al caldo, soprattutto per i cittadini più anziani oppure con patologie respiratorie particolari.

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