Caminetto sì o caminetto no? In Consiglio regionale scoppia la polemica. Uno scontro interno alla maggioranza ed esteso anche al Pd. Ad accendere la miccia è stata la Lega Nord che ha messo in discussione la norma regionale contro l'uso della legna come combustibile. E lo ha fatto con un emendamento, approvato grazie all'appoggio dell'opposizione, all'interno del progetto di legge «Crescilombardia» che in un colpo ha cancellato la norma che regolamentava l'installazione e la manutenzione degli impianti a biomassa. L'assessore lombardo all'Ambiente Marcello raimondi (Pdl) è ovviamnte andato su tutte le furie per lo sgambetto da parte degli alleati. «La nostra norma - sottolinea l'assessore - garantiva una maggiore sicurezza nelle nostre case, mirando a scongiurare gli incendi di canne fumarie e a diminuire l'emissione di polveri sottili all'interno e all'esterno delle nostre case. La legna è infatti una delle principali cause di inquinamento locale nella nostra Regione, come dimostrano i dati dell'Arpa (agenzia regionale per l'ambiente) che sono pubblici».
«Le opposizioni probabilmente soffrono di conflitti interiori perché un giorno, anche con esponenti della giunta del Comune di Milano, ci accusano di non avere coraggio contro lo smog; il giorno dopo, quando mostriamo tutto il coraggio sul tema, bocciano le norme antismog» dice, criticando anche il partito di Bossi.
«Per quanto riguarda l'inquinamento - conclude - il riscaldamento domestico contribuisce per il 50% in tutta la regione, e di questa percentuale la legna costituisce la stragrande maggioranza. A fronte di questi dati anche la Lega ha preferito ignorare l'interesse dei Lombardi per perseguire interessi particolaristici».
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