Da quest'anno in Lombardia la campanella suonerà per tutti gli studenti lo stesso giorno. Il 12 settembre, dalle elementari al liceo, oltre un milione mezzo di ragazzi lombardi metterà lo zaino in spalla per il nuovo anno di studio. È la prima volta che succede. Ad aprile la Regione infatti ha fissato il calendario scolastico valido per ogni ordine di scuola. Soltanto la materna prenderà il via il 5 settembre.
Classi più numerose
Saranno oltre un milione mezzo gli studenti iscritti nelle scuole della Lombardia, di cui un milione e duecentomila nelle scuole statali. Confermato il trand che ormai vede aumentare di anno in anno gli iscritti di circa diecimila studenti. Giuseppe Colosio, direttore dell'ufficio scolastico regionale, conferma che il numero delle classi e quello degli insegnanti non sarà modificato. E la preoccupazione che le classi saranno quindi un po' più numerose. Aumenterà non solo il numero degli alunni per classe ma anche il numero di alunni per ciascun insegnante. L'aumento più significativo ruguarda le prime classi delle scuole superiori dove un punto di percentuale in più di iscritti porterà a classi anche di 26 alunni.
Pubblico e privato
L'aumento degli alunni è un fenomeno tutto «pubblico». Nelle paritarie infatti quest'anno si registra invece un notevole calo di iscritti. «Forse a causa della crisi economica per le famiglie è più difficoltoso accedere alle scuole paritarie», commenta Colosio. Nella scuola statale sono impegnanti 107mila insegnanti che, senza gli specialisti del sostegno, diventano 95mila. Il rapporto privata-pubblica si inverte soltanto alla materna dove 270mila bambini che per i prossimi tre anni affronteranno l'asilo 165mila sono iscritti nelle paritarie (tra le quali ci sono anche le comunali milanesi) e 105mila nelle statali.
Risorse e graduatorie
In un panorama sempre difficile c'è anche qualche buona notizia. «Dopo tre anni di battaglia - commenta Colosio - abbiamo ottenuto che il Ministero ripartisca le risorse in base al peso che ciascuna Regione ha. E la Lombardia ha il peso più forte in Italia, il 13% soltanto considerando la scuola statale». Questo significa che da quest'anno per la prima volta per ogni capitolo di spesa in Lombardia si otterranno risorse ripartite tenendo presente questa percentuale. In soldoni, più degli scorsi anni. Ma per Colosio questo dovrebbe essere solo il primo passo. La vittoria di una battaglia per una guerra verso il decentramento generale: il passaggio di tutto il sistema scolastico alle Regioni. Una bozza di accordo tra Stato e Regioni c'è già. Dunque qualcosa si muove e a ottobre qualcosa potrebbe davvero svoltare. Sarebbe una vera rivoluzione perché ogni decisione, dai finanziamenti agli insegnanti, sarebbe definita all'interno di ciascuna Regione. Significherebbe ad esempio comporre una graduatoria valida all'interno della Regione. «Potremmo definire così il nostro organico e stabilire dove potenziare - fa chiarezza Colosio - - In Lombardia abbiamo il paradosso che abbiamo i posti ma non possiamo immettere a ruolo altri insegnanti perché dobbiamo rispettare le graduatorie nazionali che non si esauriscono mai perché ci sono altre regioni che hanno molti insegnanti in soprannumero. Così anche quest'anno saremmo costretti a nominare altri 15mila docenti a tempo determinato»
Dimensionamento
In Lombardia la riorganizzazione delle scuole ha portato alla riduzione di circa 60 «istituti» scolastici in meno. Passando così da 1285 a 1224. «Questo non significa che ci saranno meno scuole - tranquillizza Colosio - Viene ridimensionato il numero dei dirigenti e dei responsabili amministrativi con un risparmio di risorse». A Milano il dimensionamento che non ha mancato di portare un po' di polemiche è previsto per l'anno scolastico successivo, il 2013-2014.
Stranieri e disabili
Quest'anno si assiste per la prima volta a un'inversione di tendenza. Invece di crescere il numero di stranieri iscritti nelle scuole diminuisce. Anche in questo caso la colpa è della crisi economica che spinge i genitori a rimandare i figli in patria perché hanno difficoltà a mantenere i ragazzi», commenta Colosio. In forte aumento invece le certificazioni di disabilità. Lo scorso anno a fronte dei 12mila insegnanti di sostegno abbiamo dovuto dare ben 1300 deroghe. Il prossimo anno probabilmente la pressione per le deroghe sarà ancora più forte», fa presente il direttore dell'Ufficio scolastico regionale ricordando che da tempo ormai non vengono fatti i corsi per gli specialisti e che in Lombardia mancano tra i 3mila e i 4mila insegnanti di sostegno.
Concorso dirigenti
Mancano ancora oltre 500 presidi in Lombardia che scenderebbero a 200 se il Consiglio di Stato il prossimo 28 agosto riterrà valido il concorso, annullato dal Tar. Verrebbero così sbloccate le nomine per 355 nuovi dirigenti scolastici.
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