Campi da basket e asili Il futuro dei padiglioni è un regalo per Milano

Molti Paesi lasceranno le strutture al Comune Lo stand Coca Cola diventerà un palazzetto Israele ha già preso contatti con la Triennale

Campi da basket e asili Il futuro dei padiglioni è un regalo per Milano

Verranno trasformati in campi da basket, in giardini botanici, in asili nido e in ospedali. Dal primo novembre i padiglioni Expo avranno nuova vita. Ora, osannati o criticati, sono le star architettoniche dell'Esposizione, sfondo di foto e post sui social network, tanto da oscurare i temi cardine del raduno mondiale dei paesi. Ma la loro gloria non si limiterà a una stagione. Salvo qualche eccezione, verranno smontati e ricostruiti altrove così come previsto dal bando di partecipazione.

Tanti Paesi non hanno ancora le idee ben chiare su come utilizzare il padiglione dopo Expo ma sono in corso le trattative con istituzioni e architetti.

Una delle soluzioni più originali è senza dubbio quella del padiglione Coca Cola, ideato per essere riassemblato e diventare un campo da basket: il nuovo palazzetto dello Sport verrà donato al Comune di Milano, che deciderà dove collocarlo. Sono parecchi i «regali» che Palazzo Marino riceverà da Expo: Israele ha già preso contatti con la Triennale e il Politecnico e il Vietnam lascerà tutto a Milano come «gift».

Il Brasile, che venderà i mobili al pubblico con un'asta, ha già annunciato che donerà in eredità a Milano la galleria verde e la rete di acciaio, autentica attrazione per i visitatori di Expo. Un bel colpo per la città che potrebbe riutilizzare il «corridoio mobile» in una piazza o in un parco e avrebbe una sicura destinazione turistica. La Malesia sta facendo due conti per capire quanto costa portare tutto a casa: altrimenti lascerà i materiali qui in Italia. La Corea spedirà in patria solo le cose facilmente trasportabili. L'imperante struttura bianca verrà smontata e lasciata in Italia.

Porterà a casa tutto la Bielorussia, che sta già pensando come arrotolare il tappeto d'erba che ricopre il tetto del padiglione. «Ne ricaveremo un prato nel nostro paese - spiegano i responsabili -. Riutilizzeremo led e schermi nella sede della Camera di Commercio». L'edicola Caritas verrà utilizzata per un progetto sociale, mentre risulta troppo costoso recuperare la struttura della Santa Sede, di cui verranno riutilizzati solo gli arredi.

Molto materiale del padiglione Ferrero verrà dato agli asili, il padiglione Slow Food, costruito in legno, servirà per costruire capanni per gli attrezzi negli orti e nei villaggi dei paesi poveri. Il padiglione di Save the children sarà un ospedale per bambini in Somalia, la grossa struttura dell'Angola diventerà un museo nella capitale Luanda. Il regno del Bharain pensa a un grande orto botanico, la Repubblica Ceca ha in mente di costruire un asilo nido e di donare a un museo di Praga la scultura (a dire il vero parecchio derisa in Italia) dell'auto che si trasforma in un uccellino. La Thailandia si porterà a casa solo le decorazioni e sta decidendo assieme all'ambasciata cosa farne.

Il Belgio smonterà tutto e utilizzerà le assi di legno, lavorato con l'aiuto di persone sorde, per qualche progetto sociale. Gli Emiri ricostruiranno il padiglione, tale e quale, ad Abu Dhabi, come assaggio del prossimo Expo a Dubai. Non trasportabile lo scenografico padiglione dell'Oman, che verrà abbattuto.

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