Casa di cura lager: cure sbagliate e botte agli anziani

Casa di cura lager: cure sbagliate e botte agli anziani

Sberle, insulti, umiliazioni, punizioni contro gli anziani invalidi e non autosufficienti ricoverati in una struttura di cura «Villa Clara» a di Vaprio D'Adda, a est di Milano e proprio al confine con la provincia di Bergamo. Proprio lì ieri mattina è intervenuta la Guardia di finanza di Sesto San Giovanni e di Gorgonzola per mettere agli arresti domiciliari due operatrici socio-sanitarie, notificare un provvedimento di interdizione nei confronti delle due amministratrici e responsabili, madre e figlia, e denunciare a piede libero un medico di base e una quindicina di assistenti sanitari e inservienti.
Secondo quanto riferito dai finanzieri, a «Villa Clara» - dove la retta mensile per degente era di 2mila 500 euro - c'era un generalizzato clima di violenza fisica e psicologica e di quotidiana intimidazione soprattutto nei confronti degli anziani affetti da demenza senile o che chiedevano aiuto più spesso: questi, oltre alle botte e alle ingiurie, venivano per punizione rinchiusi nei bagni, privati del cibo, costretti a vivere senza il cambio delle lenzuola, costretti a letto per giorni interi e svegliati alle 4.30 del mattino.
Dalle indagini coordinate dal pm Luca Gaglio e dal procuratore aggiunto Pietro Forno, è emerso inoltre che la struttura era priva dei requisiti previsti dalla legge, non garantiva adeguata assistenza ai degenti, che i letti erano posizionati uno a ridosso dell'altro e che il personale infermieristico lavorava «in nero» ed era sprovvisto delle specializzazioni richieste per l'assistenza agli anziani.
Come se non bastasse i finanzieri hanno accertato che agli ospiti venivano somministrati anche farmaci scaduti e in assenza di un piano terapeutico «stante la precaria ed occasionale assistenza sanitaria fornita dal medico consulente della struttura».
Sempre secondo quanto spiegato dagli investigatori della Guardia di finanza, le indagini sono scattate dalla denuncia nel novembre 2012 dei familiari di un ricoverato che avevano trovato il loro genitore con una ferita al capo e a cui erano stati somministrati farmaci sbagliati.
Altre anomalie all'interno della struttura era state confermate dai congiunti di altri pazienti e aveva portato i militari a piazzare delle microcamere nelle stanze della bella villa con giardino fingendosi addetti all'impianto di climatizzazione. Le riprese, così come le intercettazioni telefoniche e ambientali e l'attività di osservazione, sono risultate a detta dei finanzieri «inequivocabili», rivelando in tutta la loro drammaticità l'ennesimo caso di vessazioni e di abbandono nei confronti di anziani affetti da gravi patologie, per i quali è capitato non ci fossero i farmaci per curarli e l'ossigeno da somministrargli. I reati ipotizzati nei sono quelli di maltrattamento e abbandono di persone sottoposte alla custodia, nonché la violazione dell'obbligo di referto da parte del medico.
Le destinatarie del provvedimento di custodia cautelare disposto dal gip Luigi Gargiulo sono le operatrici Guia Lilla, 57enne di origine ucraina residente a Trezzo sull'Adda, e la 67enne Rosa Murro, residente a Cassano d'Adda di origine catanese. Quest'ultima davanti ai militari che le notificavano il provvedimento degli arresti domiciliari è rimasta letteralmente allibita, affermando: «Ma siamo su Scherzi a parte?...».
Il provvedimento di interdizione dall'esercizio di imprese o uffici direttivi è invece stato consegnato alle amministratrici e responsabili di «Villa Clara», Clara P., palermitana, 57 anni e la figlia 27enne Giorgia B.

Entrambe residenti a Cassano d'Adda risultano incensurate, ma sarebbero già state coinvolte, con altre persone, in una vicenda analoga avvenuta anni fa in Sicilia. Ora è al vaglio dei finanzieri una possibile evasione fiscale.

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