«A casa la sinistra dei disastri Ora uniamo tutti i moderati»

La rivincita, per il centrodestra, è a portata di mano. E per Forza Italia è una priorità che prevale sulle esigenze di parte. «Dobbiamo vincere, non essere a capo di raggruppamenti che perdono» avverte Giulio Gallera, coordinatore cittadino e consigliere comunale del movimento berlusconiano. Il clima in città è nettamente cambiato in due anni e non c'è neanche bisogno di sondaggi per rendersene conto: «Fino a poche settimane fa - dice Gallera - sembrava proprio che Giuliano Pisapia non si sarebbe ricandidato, poi ha fatto sapere che è ancora in campo ma è chiaro che la necessità di ribadirlo è un segno di debolezza. In ogni caso, chiunque si candidi loro perderanno perché lo scontento è grande. Si è visto anche dai fischi che il sindaco prende uscendo in mezzo alla strada».
Il bilancio dell'amministrazione Pisapia, secondo il centrodestra, è disastroso: «Per le tasse ma non solo, per tutto quello che hanno fatto in due anni e mezzo. I lavori pubblici sono fermi, hanno solo tagliato nastri di progetti nostri. E chi amministrerà nei prossimi anni non avrà alcun nastro da tagliare». Dalla sicurezza alle periferie, sulle critiche a Pisapia c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Ed è proprio dai quartieri e dalla gente che il centrodestra deve ripartire secondo Gallera: «Serve un sindaco del popolo. Albertini si definiva un amministratore di condominio e ha reso efficiente la macchina comunale ma forse non era un sindaco del popolo. L'amministrazione Moratti rispetto alla attuale era iper-efficiente ma forse anche Letizia, che pure ha fatto molte cose importanti, nelle piccole non ha ottenuto una grande empatia con la città». Un sindaco che riduca le tasse, un sindaco radicato in città: l'identikit è questo e Gallera non si tira indietro: «Moltissimi mi dicono che serve un sindaco che conosca Milano e la frequenti. Io sono stato eletto per la prima volta consigliere di zona a 21 anni e sono stato il più votato alle ultime elezioni, al netto dei vari passaggi. Per me sarebbe un sogno, molto gratificante. Sono a disposizione ma vedremo, di sicuro il movimento si è molto organizzato, si è strutturato e allargato». E il candidato come dovrà essere scelto? «Dobbiamo vincere, non essere a capo di raggruppamenti che perdono. Le primarie - sostiene il coordinatore di Forza Italia - a sinistra si sono dimostrate un metodo vincente, che consente la mobilitazione degli elettori e il compattamento sul nome del vincitore. Secondo me è un sistema virtuoso, ma lo è anche la sintesi del leader Silvio Berlusconi. Lo è stato con la scelta di Roberto Maroni ma anche degli stessi Gabriele Albertini e Letizia Moratti. A mio avviso alla coalizione alternativa a questa sinistra potrebbero partecipare le forze del centrodestra attuale ma anche altri, penso all'Udc ma anche a soggetti civici. Insomma, tutti quelli che si riconoscono in un programma opposto a quello di chi amministra oggi, che parta dalla riduzione delle tasse e dall'attenzione alle categorie produttive».

Per la sfida del 2016 - lo si è capito - Pisapia (o comunque la sinistra) punta sulla passerella dell'Expo: «Expo è patrimonio di tutti. Lo ha ottenuto la nostra amministrazione, con un grande impegno personale di Letizia Moratti».

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