Case bianche, prima tappa Francesco tra la gente costretta a una vita «minima»

(...) E così Papa Francesco entrerà in tre case anche dei piani alti che ospitano storie difficili: nella prima vive una donna che accudisce da molti anni une persona gravemente malata, nella seconda casa abita una famiglia di anziani, nella terza una famiglia di persone straniere, di religione musulmana, ben integrate nella realtà multietnica del quartiere.

Via Salomone con le sue case bianche sarà la prima tappa di Francesco a Milano in mezzo alla gente. Qui, tra le 8 e 30 e le 9,30, dopo che il Papa avrà visitato le famiglie, sarà possibile incontralo anche per la gente che non vive nel quartiere. Sono già stati distribuiti quattromila e cinquecento pass, lo spazio allestito per l'incontro con il Santo Padre consente di accogliere settemila persone. Da qui l'invito del parroco a farsi avanti, per chi volesse incontrare Francesco in questo quartiere che è un po' lo specchio del suo pontificato.

Qui gli studi della Rai di via Mecenate, bar e locali nuovi e frequentati la sera, convivono con storie di vita complessa, soprattutto nella povertà materiale. A un nucleo storico di milanesi eredi delle «case minime» si sono aggiunti i nuovi arrivati, che sono anche musulmani, sudamaricani e nuclei di persone nomadi che cercano alternative al campo di via Bonfadini. Sono 474 le famiglie che abitano le case bianche ma sono numerosi anche i parrocchiani che non hanno troppi problemi economici e questo ha permesso la nascita di tante opere caritative, dallo sportello per il tutor lavorativo alla sartoria «Il filo di san Vincenzo» al doposcuola al centro d'aggregazione giovanile per ragazzi e adolescenti. «Don Augusto, faccia venire il Papa a casa mia» è il ritornello che si sente ripetere il parroco, spesso a ragione, perché arriva da chi avverte come importante anche solo un breve incontro, una piccola benedizione.

Saranno tre bambini a portare i doni al Papa: una stola, la Madonnina di Lourdes e un'altra storica Madonna «sgarrupata» del

quartiere, statue che sono state restaurate per lui, e infine un quaderno che raccoglie le richieste e le preghiere degli abitanti della parrocchia. Chissà che non ci sia anche un pulsante per l'ascensore.

Sabrina Cottone

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