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In centinaia al sit-in dei gelati Per Pisapia è l'ultima «svista»

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«Il divieto non c'è mai stato». Un'amnesia colpisce il sindaco Giuliano Pisapia anche per la decisione che vieta la degustazione del gelato per strada. Ma l'ordinanza l'aveva firmata lui. L'altra sera, nonostante la retromarcia, i giovani (e non solo) del centrodestra si sono ritrovati per il loro «gelato disobbediente». E le nuove ordinanze che cancellano il contestato divieto di consumazione dei gelati per strada dopo le 24 nelle zone della movida sono pronte. Per gelaterie, pizzerie al taglio e kebab non ci sarà altro limite che quello previsto dalla legge regionale numero 8 del 2009 che fissa la chiusura delle attività artigianali all'una.
Retromarcia. Eppure non è il primo caso di vuoti di memoria per Pisapia. È venerdì 31 maggio quando il sindaco rispolvera un altro dei suoi classici: «Confesso di non conoscere l'argomento». Davanti a lui i rappresentanti di cinque sigle sindacali che, ben tre settimane prima, erano riusciti a farsi fissare l'appuntamento con il primo cittadino. Oggetto dell'incontro la mancata condivisione della riorganizzazione della macchina amministrativa. Dopo contestazioni, mancate conciliazioni in Prefettura, minacce di denunce per condotta antisindacale ci si sarebbe aspettata una risposta più qualificante, ma evidentemente il sindaco non è dello stesso avviso. L'incontro viene giudicato inconcludente dai sindacalisti. Si rinvia nuovamente. «Voglio sperare - spiega sarcasticamente Nicola De Vita della Cisl - che la prossima volta il sindaco si presenti preparato all'incontro dal momento che le nostre critiche si articolano da più di un anno. Speriamo che studi di più». Non si ricorda o non conosce l'argomento. Ne sanno qualcosa i precari del Comune di Milano che, dopo le promesse elettorali, si ritrovano senza interlocutori capaci di risolvere la loro situazione. E' il giugno 2011 quando scrivono al sindaco e al direttore generale Davide Corritore per ottenere un incontro. Nessuna risposta. Il sindaco, alle richieste di una precaria durante la festa dell'Arci all'Idroscalo nell'agosto dello stesso anno, dichiara di aver saputo dell'esistenza dei precari del Comune solo dopo averne letto notizia dai quotidiani, negando di aver mai ricevuto le lettere inviate dai precari sia alla sua mail istituzionale che ai suoi più stretti collaboratori. Non si ricorda neppure di quel «mai più precari in Comune» che aveva urlato in campagna elettorale. Non si ricorda e non sa di cosa si stia parlando. Coi precari la commedia va avanti. Nel marzo 2012 restano senza risposta anche le osservazioni rivolte direttamente al Sindaco dagli attivisti di San Precario con una simpatica serenata sotto le finestre del primo cittadino in piazza San Fedele, di cui vi è ampia documentazione su youtube. Alle richieste di estendere la gratuità degli abbonamenti Atm a disoccupati e precari. Il sindaco, dopo il classico «non conosco esattamente il problema», assicura di impegnarsi per trovare una soluzione.

E ne sanno qualcosa anche i centri sociali, soprattutto gli occupanti dello «Zam» di via Olgiati appena sgomberati dalla Polizia, perché «in campagna elettorale il sindaco aveva promesso più spazi - gridano loro protestando anche davanti a Palazzo Marino -e queste promesse non sono state mantenute». Ora Pisapia nega tutto, tanto per cambiare.

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